19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Immigrazione

Unhcr: preccupano i profughi recuperati in mare dalla Libia

Il portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati: «La barca ha atteso più di 24 ore prima di essere soccorsa»

TRIPOLI - L'Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) si è detto preoccupato per la sorte di circa 20 cittadini eritrei, recuperati ieri in mare dalle autorità libiche mentre cercavano di raggiungere Malta. I passeggeri del barcone hanno atteso quasi 24 ore prima che qualcuno raccogliesse la loro richiesta di aiuto, stando a quanto precisato oggi dall'Unhcr. «A bordo c'erano tre donne e un bambino di 8 anni», ha detto il portavoce Melissa Fleming.

«Richieste di aiuto sono arrivate domenica sera, anche all'Unhcr, e trasmesse alle autorità marittime maltesi e italiane», ma «la barca non è stato soccorsa se non nel pomeriggio di lunedì, e da navi libiche», ha riferito Fleming. Domenica sera, la barca si trovava «all'interno o vicino alla zona di ricerca e di soccorso di Malta, e soltanto a circa 40 miglia nautiche dall'Italia», ha precisato. «Si è rischiata una drammatica tragedia umana. E ci chiediamo perchè» gli aiuti hanno tardato tanto, ha aggiunto Fleming.
Nella stessa conferenza stampa, Fleming ha confermato oggi la chiusura dell'ufficio a Tripoli dell'agenzia Onu, ordinata dalle autorità libiche mercoledì scorso. All'Unhcr non è stata fornita alcuna spiegazione di tale decisione.