6 maggio 2024
Aggiornato 03:01
Gay nell'esercito

USA, verso l'abolizione «don't ask, don't tell»

Obama dà il suo ok al compromesso, ora il voto al Congresso

WASHINGTON - Passi avanti verso l'abolizione della politica del «Don't ask don't tell». Il presidente americano Barack Obama - scrive oggi il Washington Post in apertura - ha dato il suo ok a un compromesso raggiunto con il ministero della Difesa che va verso l'abolizione del divieto per i militari omosessuali dichiarati di portare la divisa.

COMPROMESSO - Il compromesso sarebbe stato raggiunto ieri in tarda serata, al termine di una serie di incontri tra la Casa Bianca e Capitol Hill. Nel giro di pochi giorni, quindi, i deputati dovrebbero votare degli emendamenti che porteranno all'abrogazione della politica inaugurata nell'era della presidenza di Bill Clinton. E' prevista però una clausola in base alla quale nessun cambiamento prenderà effetto fin tanto che il Pentagono non ultimerà un suo studio sull'eventuale impatto di queste modifiche sulle truppe: il rapporto sarà presentato al Congresso il 1 dicembre.
In una lettera ai deputati - riferisce il Post - il consigliere della Casa Bianca Peter Orszag scrive che l'amministrazione Obama «sostiene gli emendamenti proposti».

SVOLTA EPICA - Le organizzazioni per la difesa dei diritti degli omosessuali parlano di una «svolta epica», ma è ancora incerto se il compromesso riuscirà a ottenere i voti sufficienti per passare l'esame in entrambe le aule del Congresso. I repubblicani vorrebbero mantenere la politica del «don't ask don't tell», ma anche alcuni democratici si oppongono a una sua abrogazione fin tanto che i vertici militari non si dichiareranno a favore.
La politica del 'don't ask, don't tell' prevede che i militari non dichiarino il loro orientamento sessuale, pena l'espulsione dall'esercito.