La Nordcorea sul piede di guerra
Pyongyang in stato di allerta contro la «cospirazione» di Seoul e USA
SEOUL - Il leader nordcoreano Kim Jong-Il ha messo il suo esercito in stato di allerta proprio mentre la Corea del Sud ha minacciato ritorsioni per il naufragio della corvetta Cheonan, affondata da un siluro lanciato da un sommergibile di Pyongyang. L'ordine è stato dato giovedì scorso, il giorno dove le conclusioni dell'indagine internazionale che ha chiamato in causa la Corea del nord, ha garantito il gruppo 'North Korea Intellectual Solidarity' (Nkis). I servizi segreti sudcoreani hanno indicato che stanno ancora verificando l'informazione, secondo la quale Pyongyang sarebbe sul piede di guerra.
Secondo Nkis, il vice ministro nordcoreano responsabile della Difesa nazionale, O Kuk-Ryol, ha annunciato alla radio che Kim Jong-Il ha messo l'esercito in stato di allerta. «L'America e la Corea del Sud cercano di vendicarsi coinvolgendoci nell'incidente della Cheonan. E' una cospirazione dell'America, del Giappone e della Corea del Sud per isolarci e ucciderci», ha dichiarato il vice ministro, secondo una fonte citata dal Nkis.
Secondo questa stessa fonte, inoltre, il partito unico al potere a Pyongyang, il Partito dei lavoratori coreani, ha dato l'ordine alle organizzazioni civili di organizzare grandi manifestazioni con lo slogan «Vendetta per vendetta, guerra per guerra».
Seoul ha chiesto sanzioni Onu contro la Corea del Nord e, nel frattempo, ha dichiarato a Pyongyang una vera e propria guerra 'commerciale'. Si tratta di una serie di misure punitive che costeranno alla Corea del Nord circa 200 milioni di dollari, secondo Lim Eul-chul, un esperto nordcoreano dell'università sudcoreana di Kyungnam.
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