23 agosto 2025
Aggiornato 05:30
New York

Park Avenue salva, niente sciopero portieri dei palazzi

La protesta avrebbe sconvolto la lussuosa routine dei residenti della zona

NEW YORK- Da manager a portinaio, da dottore a facchino, da architetto a custode. I ricconi di Manhattan l'hanno scampata bella questa volta. I proprietari di circa 2300 appartamenti a New York hanno finalmente trovato un accordo con il sindacato che rappresenta circa 30.000 tra portieri e sovrintendenti dei palazzi, scongiurando lo sciopero che sarebbe dovuto iniziare mercoledì mattina alle 7.

La protesta avrebbe sconvolto la lussuosa routine dei residenti di Park Avenue, ma anche della più modesta Broadway e della gran parte dei palazzi dell'Upper West Side. Oltre all'«enorme» sforzo di dover ritirare la posta personalmente, portare a passeggio il proprio cane, premere il pulsante dell'ascensore per arrivare al piano giusto e buttare l'immondizia, i residenti avrebbero anche dovuto «sopportare» i picchetti davanti all'entrata dei loro edifici.

Il nocciolo della questione erano i tagli all'assistenza medica e altri benefici di cui i portieri beneficiano e a cui non volevano rinunciare, il sindacato si è battuto e l'ha spuntata con un nuovo contratto con un aumento della paga di poco più dell'otto per cento nei prossimi 4 anni e senza significativi tagli per i lavoratori.

I rappresentati dei proprietari avevano negoziato per diversi giorni con il sindacato, giornate intere passate allo Sheraton New York Hotel a trattare. Il punto principale della contesa era la richiesta di una partecipazione da parte dei portieri alle spese mediche e odontoiatriche.

In molti palazzi dove c'è il portiere, in servizio 24 ore su 24, mancano veri e propri portoni. In caso di sciopero, i proprietari degli appartamenti avrebbero dovuto alternarsi sorvegliando l'entrata degli edifici, per evitare le visite di malintenzionati.