19 gennaio 2025
Aggiornato 23:30
Emergency: «Siamo felici»

Afghanistan, liberi i tre operatori italiani

Marco Garatti, Matteo dell'Aria e Matteo Pagani, arrestati una settimana fa dalle autorità afghane sono tornati in libertà. Tutti soddisfatti

ROMA - Sono stati liberati i tre operatori di Emergency arrestati l'11 aprile scorso a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, dalle forze di sicurezza afgane, con l'accusa di aver partecipato a un complotto per compiere un attentato contro il governatore della provincia di Helmand. Lo rende noto la Farnesina con un comunicato. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha espresso il suo più vivo compiacimento per la positiva conclusione della vicenda.

Frattini: «Liberi su nostre pressanti richieste» - I tre operatori di Emergency arrestati il 10 aprile a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, sono stati liberati anticipatamente su «pressante» richiesta del governo italiano poichè non c'erano «elementi sufficienti per formulare» l'accusa mossa inizialmente nei loro confronti, cioè quella di aver partecipato a un complotto per uccidere in un attentato il governatore della provincia di Helmand. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, nel corso di una conferenza stampa oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, assieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
I tre operatori - Marco Garatti, Matteo dell'Aira e Matteo Pagani - che si trovano ora in stato di piena libertà all'ambasciata italiana di Kabul, e che saranno rimpatriati nelle prossime ore a bordo di un volo speciale italiano, potranno però essere sottoposti a indagine da parte della magistratura italiana nel caso in cui dovessero emergere in futuro fatti contro di loro.
Come ha spiegato Frattini, in cambio del loro rilascio «il governo afgano ha chiesto che vi fosse l'impegno formale del governo italiano, qualora emergano successivamente alla liberazione delle accuse nuove, o si approfondiscano le accuse originali che non giustificavano più la detenzione, che siano le autorità giudiziarie italiane, con la legge italiana ad occuparsi del caso». «E' una garanzia che rappresenta evidentemente un gesto di fiducia verso l'Italia», ha concluso il ministro.

Notarianni: «Non li abbiamo ancora sentiti» - «Non li abbiamo ancora sentiti, so che sono in residenza: siamo molto felici e questo è quello che posso dire per adesso»: è il commento dio Maso Notarianni, responsabile della comunicazione di Emergency, intervistato da Apcom dopo la notizia della liberazione dei tre operatori dell'ong fermati il 10 aprile scorso dalle autorità afgane. «Lo abbiamo saputo anche noi dalle agenzie e adesso stiamo tornando da Roma e in questo momento stiamo sentendo tutti», ha concluso Notarianni.

Cecilia Strada: «Felicissimi» - «Siamo felicissimi» per la liberazione dei nostri operatori umanitari. E' il commento espresso a caldo a Sky Tg24 dal presidente di Emergency, Cecilia Strada, dopo l'annuncio da parte del ministro degli Esteri Franco Frattini dell'avvenuta liberazione dei tre operatori della Ong italiana, fermati il 10 aprile scorso dalle forze di sicurezza afgane a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, con l'accusa di aver partecipato a un complotto per compiere un attentato contro il governatore della provincia di Helmand.
«Siamo felicissimi che i nostri siano liberi e che abbiano potuto immediatamente parlare con le loro famiglie che vivevano nell'angoscia e come in un incubo da sabato scorso», ha detto Cecilia Strada. «Questa è una cosa grandissima, noi non avevano dubbi sul fatto che sarebbero stati liberati perchè sono persone innocenti», ma «abbiamo vissuto giorni di angoscia».
Per quanto riguarda le «scintille» dei giorni scorsi tra la stessa Emergency e la Farnesina, Strada ha sottolineato che queste «scintille sono state amplificate dai giornali». «Tutti i professioniti che stanno lavorando a questa cosa - ha detto il presidente di Emergency -, i professionisti di Emergency, del ministero degli Esteri dell'ambasciata a Kabul, delle Nazioni Unite, sono un gruppo di persone che ha lavorato molto bene, e la prova è che questi ragazzi sono liberi adesso».
Per quanto riguarda invece una eventuale riapertura dell'ospedale di Lashka Gah Cecilia Strada ha detto che la cosa sarà valutata «quando avremo la possibilità uno di tirare il fiato, e due di metterci attorno a un tavolo anche con i nostri operatori umanitari, che sono molto esperti dell'argomento, e valuteremo tutti insieme in che modo e in che termini continuare il nostro intervento in Afghanistan».

Napolitano: «Garantiti i diritti di tutti» - «La liberazione dei tre operatori di Emergency in Afghanistan è motivo di sollievo per noi tutti e, in primo luogo naturalmente, per i famigliari». Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota. «L'intesa raggiunta tra le autorità afghane e il governo italiano garantisce il rispetto dei diritti fondamentali delle persone bruscamente arrestate e pesantemente quanto genericamente accusate, e, nello stesso tempo, la piena corretta disponibilità - nel rispetto delle istituzioni afghane - all'approfondimento delle indagini, sulla base di ogni eventuale ulteriore elemento, da parte della magistratura italiana. Il governo, e per esso il ministero degli Esteri, ha operato con accortezza e fermezza, aderendo alle preoccupazioni espresse da una vasta opinione pubblica», aggiunge.

Di Pietro: «Giorno della gioia» - «Esprimiamo grande soddisfazione per la liberazione dei tre ostaggi italiani». Lo afferma in una nota il Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando la liberazione dei tre ostaggi italiani.
«Le accuse che erano state mosse nei loro confronti - prosegue - non avevano, e non hanno, alcun senso. Emergency è su quei territori per alleviare le sofferenze provocate anche dal terrorismo e non certo per alimentarlo. Comunque oggi è il giorno della gioia e rimandiamo ai prossimi giorni ogni valutazione di merito. Ringraziamo tutte le autorità che si sono adoperate per la liberazione per quanto sono riuscite a fare».

Fassino e Bersani - «Sollievo e soddisfazione». Le esprime Piero Fassino, a nome del Pd, per la liberazione dei tre operatori di Emergency.
«Il felice esito di questa brutta vicenda conferma quanto fosse ingiusto e infondato gettare accuse infamanti su Emergency e sui suoi operatori. Ci auguriamo - ha aggiunto Fassino - che adesso Emergency possa riprendere la propria attività umanitaria e lo possa fare con il sostengo pieno delle autorità afgane e in un clima di fiducia. Va reso merito - ha concluso l'esponente del Pd - al ministro Frattini, alla Farnesina e ai tanti che in questi giorni non si sono rassegnati, battendosi perché i tre operatori di Emergency venissero restituiti alle loro famiglie e al loro lavoro». Il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani esprime soddisfazione per il rilascio dei tre operatori di Emergency Marco Garatti, Matteo Dall'Aira e Matteo Pagani. «E' una svolta positiva della vicenda», afferma in una nota Bersani ringraziando tutti coloro i quali si adoperati per la liberazione.