In Somalia la popolazione è sotto choc
Nessuna osa disobbedire agli ordini per timori di rappresaglie
MOGADISCIO - I somali hanno obbedito con grande amarezza all'ordine delle milizie islamiche di Hezb al-Islam di sospendere la trasmissione di qualsiasi programma musicale radiofonico. I somali sono tradizionalmente molto amanti della musica, una delle poche distrazioni rimaste alla popolazione di un Paese devastato dalla guerra civile e poverissimo: musica rock, rap e pop proveniente da Stati Uniti, Europa e Africa si poteva ascoltare sulle radio del Paese del Corno d'Africa prima della messa al bando. Bando di talebana memoria a cui oggi si sono piegate tutte le 14 emittenti di Mogadiscio, dovunque si trovasse la loro sede, per timore di rappresaglie.
«Questo divieto era la misura più appropriata per eliminare le pratiche malefiche perché ascoltare la musica e le canzoni è contrario all'Islam e chiunque dovesse violare quest'ordine dovrà subirne le conseguenze», ha dichiarato lo Sceicco Mohamed Ibrahim, un responsabile delle milizie islamiche somale di Hezb al-Islam.
«Nessuno osa disobbedire ai loro ordini se ci tiene alla pelle», ha dichiarato Osman Gure, direttore della popolare Radio Shabelle. «Questa mattina, ho mandato in onda i miei programmi senza musica. Tutto va a ramengo in questo Paese e se ignoriamo quello che dicono, mettiamo a repentaglio la nostra sicurezza», gli ha fatto eco uno dei capi della radio Simba, Abdiaziz Mohamed Dirie. «Obbediamo ai loro ordini evitando di diffondere della musica e canzoni e a partire da oggi programmiamo dei poemi tradizionali», ha spiegato all'Afp il direttore generale della Radio Danan, Mohamed Haji Bare.
Hezb al-Islam e i suoi alleati shebab, che si rifanno ad al Qaida, applicano una forma molto rigida della Sharia nelle zone sotto il loro controllo. Negli ultimi mesi, in diverse zone del Paese, persone sorprese a ballare al ritmo di musiche tradizionale sono state frustrate, uomini sono stati arrestati per essersi rasati la barda e giovani sono stati redarguiti per aver giocato a calcio in calzoncini corti.