24 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Afghanistan

Emergency: rispettare i diritti dei nostri operatori

Tre medici italiani arrestati oggi nel sud del paese. «Non riusciamo a parlare con loro. Accuse ridicole»

ROMA - L'ong Emergency in un comunicato ribadisce che ritiene 'ridicole' le accuse rivolte contro i tre medici italiani arrestati oggi nel sud dell'Afghanistan e chiedere il rispetto dei diritti dei suoi operatori. «Oggi pomeriggio uomini della polizia e dei servizi segreti afgani hanno fatto irruzione nel Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah, nella provincia meridionale di Helmand. Tre dei nostri operatori, cittadini italiani, sono stati prelevati attorno alle 16.30, ora afgana» afferma un comunicato.

«Non siamo finora riusciti ad avere un contatto telefonico con loro. Nell'unico contatto avuto con uno dei cellulari in uso ai nostri operatori ha risposto una persona che si è qualificata come ufficiale delle forze armate britanniche e che ha detto che gli italiani stavano bene ma che - al momento - non si poteva parlare con loro. Altri cinque dei nostri operatori, tra cui quattro italiani e un indiano, sono al momento nell'abitazione dello staff internazionale e sono in costante contatto telefonico con il nostro staff a Milano» riassume Emergency.

«Né le autorità afgane né rappresentanti della coalizione internazionale si sono messe in contatto con noi per spiegarci le ragioni di questo prelevamento. Abbiamo appreso da un lancio di agenzia dell'Associated Press che alcune persone, tra cui cittadini afgani e «due medici italiani», sarebbero state arrestate con l'accusa di avere complottato per uccidere il governatore della provincia di Helmand. L'accusa ci sembra francamente ridicola e siamo assolutamente certi che la verità verrà presto accertata» sottolinea l'ong.

«Fermo restante la libertà del governo afgano, delle forze di polizia afgane e dei servizi di sicurezza di svolgere tutte le indagini del caso, chiediamo l'assoluto rispetto dei diritti dei nostri operatori, locali e internazionali» afferma inoltre Emergency. » Si tratta di persone che da anni lavorano, per assicurare cure alla popolazione afgana. Chiediamo pertanto di rispettare i loro diritti, per primo il diritto di comunicare con noi e farci sapere dove si trovano e come stanno».
Emergency ricorda poi di essere presente in Afghanistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari. A Lashkar-gah, Emergency è presente dal 2004 con un centro chirurgico per vittime di guerra, che in questi anni ha curato oltre 66mila persone.