26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Iraq

Sadristi bocciano Maliki e Allawi come primo ministro

Il principale partito religioso sciita ha boccianto in un «referendum» che si è svolto venerdì e sabato

NAJAF - Il principale partito religioso sciita iracheno, il movimento sadrista, ha bocciato con un «referendum» le candidature del Primo ministro uscente Nuri alMaliki e del suo rivale laico Iyad Allawi alla carica di capo del governo, preferendo ai due un candidato religioso. Ibrahim Jaafari, Primo ministro dall'aprile 2005 al maggio 2006 periodo in cui l'Iraq sprofondava in una guerra confessionale, ha vinto la consultazione organizzata venerdì e sabato dal movimento, secondo i risultati pubblicati oggi a Najaf. Jaafari, leader della Corrente della riforma, è arrivato in testa davanti a Jaafar Mohammed Baqer Sadr, figlio di Mohammed Baqer Sadr, un ayatollah assassinato nel 1980 e fondatore del partito Dawa.

Maliki e Allawi arrivano rispettivamente in terza e quarta posizione, seguiti da Ahmed Shalabi, l'istigatore dell'invasione dell'Iraq nel 2003. Secondo il movimento, 1,8 milioni di persone hanno partecipato a questa consultazione, alla quale tutti gli iracheni erano invitati a partecipare. Sembra tuttavia che la grande maggioranza dei partecipanti siano stati membri o simpatizzanti della corrente del capo radicale, che risiede in Iran. «Terremo conto dei risultati del referendum nelle trattative con le altre parti per formare il governo», ha dichiarato all'Afp il portavoce del movimento, Salah al Obeidi.

«Questi risultati avranno una influenza nelle discussioni per la scelta del Primo ministro», ha detto ancora. Forte del suo status di principale movimento religioso sciita dell'Iraq ottenuto grazie agli ottimi risultati alle legislative del 7 marzo, il partito di Moqtada al Sadr ha voluto sbarrare la strada a Maliki che nel 2008 aveva lanciato una sanguinosa campagna militare e di arresti contro le milizia del movimento nei suoi feudi di Sadr City, a Baghdad, e di Bassora.

Imponendo una forte disciplina fra le sue fila, i sadristi sono riusciti a conquistare 39 seggi (32 nella precedente assemblea), schiacciando i loro alleati sciiti del Consiglio supremo islamico in Iraq (Csii) di Ammar al Hakim che hanno la metà dei deputati. «La situazione politica è complicata e Sayyid Moqtada Sadr ha sempre detto che il miglior consigliere è il popolo iracheno. (con fonte Afp)