19 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Grande imam di Al Azhar

Muore l'imam Tantawi, l'Islam sunnita perde la guida

Ora la questione delicata sarà trovare un altro moderato

IL CAIRO - E adesso, a chi passerà lo scettro dell'Islam moderato? Aveva fatto scalpore anche recentemente in occidente condannando il niqab, il velo integrale. Il Vaticano lo saluta commentando, «perdiamo un amico». E' morto Sheikh Mohammed Sayed Tantawi, grande imam di Al Azhar, l'università del Cairo che è anche la più alta istituzione d'insegnamento dell'islam sunnita.

Tantawi si trovava in Arabia Saudita ed è stato stroncato da un infarto all'aeroporto di Riad, dove stava per imbarcarsi per il Cairo. Aveva 81 anni. Nato nel 1928 nel villaggio di Salim, laureato in teologia nel 1966, ha scritto parecchi libri sull'interpretazione del Corano. Soffriva di diabete e dfi problemi cardiaci.

Era un moderato vicino al potere egiziano ma capace anche di prendere posizioni controverse. Sarà sepolto a Medina, secondo luogo santo dell'islam sunnita, in Arabia Saudita. Il presidente egiziano, Hosni Moubarak, in convalescenza dopo un intervento chirurgico in Germania, ha ricordato «un difensore dello spirito di moderazione e di perdono» della religione musulmana.

Compito delicato - Con la sua barba corta e la sua voce suadente, l'Imam Tantawi era stato nominato nel marzo 1996 a capo di Al Azhar proprio da Mubarak. L'università è considerata come il primo luogo di studio del mondo sunnita e un centro importante di diffusione delle fatwa, o editti religiosi. E' collegata alla moschea che porta il medesimo nome nella città vecchia del Cairo; fu fondata nel decimo secolo e accoglie studenti da tutto il mondo islamico.
Tantawi molto spesso ha fatto notizia prendendo posizioni moderate su questioni religiose scottanti, in un paese dove l'islam rigorista cresce, su ispirazione dei Fratelli musulmani e del salafismo. La scelta del suo successore appare oggi un compito delicato.