Nigeria, attacco pianificato contro i Cristiani, 500 morti
Gli abitanti musulmani avvisati il giorno prima via sms. L'attacco è iniziato verso le 3 del mattino ed è durato fino alle 6
LAGOS - Un massacro nottetempo, meticolosamente organizzato: gli attacchi, perpetrati durante questo fine settimana, da gruppi di allevatori musulmani contro tre villaggi cristiani nei pressi di Jos, con almeno 500 morti, erano coordinati e pianificati, secondo diverse testimonianze. «L'attacco è iniziato verso le 3 del mattino ed è durato fino alle 6. Hanno sparato qualche colpo per spaventare le persone, poi li hanno uccisi a colpi di macete», ha raccontato ai giornalisti Peter Gyang, un abitante di Dogo Nahawa, il villaggio che ha contato il maggior numero di vittime.
Secondo i testimoni citati dal quotidiano The Nation, gli aggressori, allevatori dell'etnia fulani, erano tra i 300 e i 500. Gli attacchi erano pianificati e mirati: «la parola d'ordine 'nagge', che significa 'bestiame', è stata utilizzata per scegliere e massacrare le vittime», ha raccontato alla France Presse Shehu Sani, un volontario per la difesa dei diritti umani a Jos. «Quelli che non rispondevano alla parola d'ordine venivano uccisi», ha spiegato. Sembra inoltre che gli abitanti musulmani dei villaggi fossero stati avvisati il giorno prima dell'attacco per sms.
«Evidentemente era tutto ben coordinato, gli aggressori hanno mosso gli attacchi simultaneamente», ha raccontato Shamaki Gad Peter, responsabile di un'organizzazione di difesa dei diritti dell'uomo a Jos, che ha visitato i tre villaggi. Un altro punto su cui le testimonianze concordano è la lenta reazione delle forze di sicurezza nigeriane, intervenute solo alla fine della carneficina.
Durante le tre ore in cui si sono svolti gli attacchi «non abbiamo visto la minima traccia di un poliziotto», ha detto Peter Gyang. «Le forze di sicurezza hanno fallito, siamo molto preoccupati da questa mancanza di reazione», ha dichiarato Eric Guttschuss, specialista dell'organizzazione Human Rights Watch. La regione è sotto coprifuoco tra le 18 e le 6 del mattino, dai giorni della precedente fiammata di violenza nel gennaio scorso, costata la vita a circa 300 persone, in prevalenza musulmani.
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