In Cile migliora la situazione post-sisma
Inizia a muoversi la macchina degli aiuti internazionali
ROMA - Dopo il «terremoto fisico», ora si teme il «terremoto sociale»: le immagini delle violenze e i saccheggi a Concepcion, seconda città del Paese e una delle più colpite dal sisma, hanno accaparrato l'attenzione dei media cileni ma anche quella del governo di Santiago, peraltro criticato per la lentezza nell'arrivo degli aiuti.
Le autorità militari hanno deciso ieri di estendere il coprifuoco in vigore a Concepcion, che durerà fino alle 12 di oggi (le 16 ora italiana), mentre identiche misure sono state adottate in altre località della regioni del Maule e del Bio Bio: la situazione appare tuttavia più tranquilla visto il ritorno graduale dei servizi essenziali.
Ieri il presidente Michelle Bachelet aveva ribadito che le priorità dell'esecutivo erano la «tranquillità e sicurezza per i cittadini»: il capo di Stato aveva definito «intollerabili» le azioni di «piccoli gruppi che causano gravi danni a tutta la comunità». Bachelet aveva sottolineato come mai nella storia del Paese si fosse verificato un terremoto di tale estensione, e ha ribadito che gli aiuti stiano arrivando anche nelle zone più isolate. Nel frattempo inizia a muoversi la macchina degli aiuti internazionali: dopo il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ieri sono giunti a Santiago il Segretario di Stato americano Hillary Clinton e il presidente peruviano Alan Garcia.