19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Almeno 711 morti

Il Cile è in ginocchio. Coprifuoco a Concepcion

Nella notte nuove repliche. I soccorritori raggiungono le zone più vicine all'epicentro devastate dal maremoto

SANTIAGO - E' stato confermato il coprifuoco a Concepcion, seconda città del Cile: la decisione delle autorità, presa per evitare saccheggi, ben sintetizza descrive la condizione di abbandono di una parte della popolazione cilena a poco più di due giorni dal violento terremoto che ha causato almeno 711 morti.

Elettricità, acqua, combustibile e altri servizi essenziali tardano infatti a tornare, soprattutto nelle due regioni maggiormente colpite, il Maule e il Bio Bio; inoltre, non si placano le polemiche dovute al mancato avviso dello tsunami che ha investito alcune parti della costa, soprattutto nelle regioni meridionali, e per la scarsa qualità di alcuni edifici di nuova costruzione che - pur teoricamente eretti nel rispetto di norme antisismiche particolarmente severe quali quelle cilene - non hanno resistito alle scosse. Per quel che riguarda la colonia italiana in Cile la Farnesina ha confermato che Federico Albertini, l'insegnante italiano che risultava disperso, sta bene.

ARRIVA LA CLINTON - Le Nazioni Unite hanno reso noto che il governo cileno ha richiesto oggi ufficialmente l'assistenza internazionale. E' previsto domani l'arrivo del Segretario di Stato americano Hillary Clinton, che ha ribadito la disponibilità dell'Amministrazione Clinton a fornire qualsiasi aiuto venga richiesto da Santiago.

COPRIFUOCO - L'esercito cileno è stato dispiegato nelle zone colpite per assistere nella distribuzione umanitaria e soprattutto per garantire la sicurezza e prevenire nuovi episodi di saccheggio.
La situazione di Concepcion, capitale della regione del Bio Bio, è particolarmente drammatica dato che al momento non è ancora ripresa la fornitura di acqua ed energia elettrica: durante la notte le forze dell'ordine hanno effettuato una sessantina di arresti per violazione del coprifuoco; unica buona notizia, i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso hanno trovato segni di vita nell'edificio di 15 piani crollato in seguito al sisma: si tratterebbe di una famiglia di quattro persone.

SCUSE IN GIAPPONE - Intanto l'Agenzia meteorologica giapponese (Jma) si è scusata per l'allarme lanciato domenica mattina per l'arrivo di uno «tsunami davastante» scatenato dal terremoto in Cile, giudicato «eccessivo». Per la prima volta dal 1993 e per la quarta dal 1952, le autorità giapponesi hanno evacuato 470 mila persone dalle coste, «invitando» un altro milione a farlo per onde anomale fino a oltre 3 metri nelle prefetture di Aomori, Iwate e Miyagi e onde fino a 2 metri lungo tutto la costa del Pacifico. Dopo la prima onda anomala da 30 centimetri, la Jma ha rilevato un maremoto fino a 1,20 metri e inondazioni parziali di porti e strade, senza vittime o danni importanti.