La costa meridionale cilena colpita duramente dallo tsunami
Case distrutte a Talcahuano, Penco e Dichato
SANTIAGO - Lo tsunami che si è abbattuto sulla costa meridionale cilena nelle ore successive al potente terremoto di magnitudo 8,8 di due giorni fa ha provocato ingenti danni. Centinaia di case sono state distrutte dall'onda anomala generata dal sisma, che ha anche trascinato via barche e automobili, nelle città costiere di Talcahuano, Penco e Dichato che oggi offrono uno spettacolo desolante.
«Dichato è praticamente scomparsa. Le barche sono state trascinate sui tetti delle case», ha detto all'Afp una donna del posto. A Penco «un'onda di sei metri ha sommerso la città, investendo case, garage e ristoranti», ha raccontato Carlos Palma, un residente che è riuscito a mettersi in salvo sulle vicine colline. Il ministro della Difesa cileno ha ammesso che il rischio tsunami post-sisma era stato erroneamente valutato.
In tutto sono circa due milioni le persone toccate dal sisma, su un totale di otto milioni di abitanti. Le vittime accertate sono 708, secondo l'ultimo bilancio fornito dal presidente Michelle Bachelet, di cui ben 541 morte a Maule, località a circa 300-400 km a sud della capitale Santiago.