In Cile la terra continua a tremare
Altri crolli in abitazioni già danneggiate. Un centinaio di persone intrappolate sotto un edificio crollato a Concepcion, sciacalli nei negozi
SANTIAGO - La nuova scossa sismica avvertita nelle regioni centrali del Cile alle 8.30 ora locale (le 12.30 in Italia) è stata la più forte dopo il violento terremoto di ieri ed ha raggiunto una magnitudo 6,2: lo ha reso noto la televisione di stato cilena.
La scossa - avvertita anche in Argentina - aveva come epicentro la regione di O'Higgins ed ha provocato alcuni crolli negli edifici già gravemente danneggiati ieri.
SACCHEGGI - La mancanza di energia elettrica e di rifornimenti di viveri e acqua sta provocando numerosi saccheggi nella città cilena di Concepcion, una delle più colpite dal sisma che ieri ha causato oltre 300 morti.
Le immagini della televisione nazionale cilena mostrano decine di persone che hanno preso d'assalto un supermercato, molte portando via viveri ma altre anche televisori al plasma ed altri articoli non certo di prima necessità. La televisione ha intervistato madri in lacrime che giustificano i furti con il fatto di «non avere nulla» e dover «far mangiare i nostri figli»; ma altre immagini hanno mostrato persone che rubano televisori e altri elettrodomestici come frigoriferi o stereo. I 'carabineros' sono intervenuti con cannoni ad acqua e con il lancio di lacrimogeni per disperdere la folla degli assaltatori.
I commentatori della Tv cilena hanno osservato che il sisma ha devastato la città alla fine del mese, quando molte famiglie attendevano il pagamento dei salari per ricominciare a fare la spesa.
REVOCAT L'ALLARME TSUNAMI - Il Pacific Tsunami Warning Center, con base nelle isole Hawai, ha revocato l'allarme tsunami per Asia e Pacifico lanciato ieri dopo il forte terremoto che ha colpito il Cile. Il centro aveva messo in allerta 53 paesi e territori nella zona, temendo grandi onde anomale dopo che il sisma, di magnitudo 8.8, aveva devastato la zona di Concepcion. Il centro ha revocato l'allarme dopo che piccoli tsunami sono stati registrati in Giappone e Russia, senza però che si siano registrati danni di entità significativa.
IL PAPA - Una preghiera per le vittime e un appello a non far mancare «la solidarietà di tanti, in particolare delle organizzazioni ecclesiali» ai terremotati del Cile, sono giunti da Papa Benedetto XVI. «Il mio pensiero - ha detto dopo l'Angelus - va al Cile e alle popolazioni colpite dal terremoto, che ha causato numerose perdite in vite umane e ingenti danni». L'appello è stato poi ripreso dal papa nei saluti in lingua spagnola: «Mi sento particolarmente vicino alla cara popolazione cilena - ha detto - colpita da una grande terremoto nel suo Paese. In un momento come questo sorge spontaneamente una preghiera al Signore per le vittime e un messaggio di conforto per tutti, affinché superino questa grande prova».
NAPOLITANO - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al Presidente del Cile, Michelle Bachelet: «In un momento così grave, l’Italia, unita al suo Paese da storici vincoli di amicizia, si sente più che mai vicina al popolo cileno. Desidero perciò trasmetterle a nome mio personale e a nome di tutti gli italiani il più commosso cordoglio per la tristissima perdita di vite umane provocata dal sisma insieme con ingenti danni materiali e sofferenze umane, e assicurarle ogni possibile sostegno nell’emergenza e nella ricostruzione».