19 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Cessato l'allarme tsunami nel Pacifico

Cile, si temono oltre trecento morti per il terremoto

Presidente Bachelet chiede ai cileni di «farsi forza». Un centinaio di persone intrappolate sotto un edificio crollato a Concepcion

SANTIAGO - E' salito a 214 il numero dei morti causati dal violento terremoto che ha colpito ieri le regioni centrali del Cile, ma si tratta di un bilancio destinato a salire, secondo i dati forniti dalla protezione civile cilena, che stima il numero totale delle vittime in oltre 300. Al momento, secondo i dati forniti dalla Farnesina, non si ha notizia di vittime italiane; i connazionali presenti in Cile sono circa 50mila, 500 nella sola città di Concepcion.

Il presidente Michelle Bachelet - che ha dichiarato lo stato di calamità in cinque regioni del paese - ha invitato i cileno a «farsi forza» di fronte alla «tragedia», ringraziando numerosi Paesi per le offerte di aiuto, che Santiago per ora non ha accettato; l'Ue si è detta disposta a stanziare 3 milioni di euro, mentre l'Amministrazione Obama ha messo a a disposizione delle squadre di soccorso. Il presidente eletto Sebastian Pinera da parte sua ha reso noto di essere in contatto con il governo e di essere pronto ad assumersi il compito della ricostruzione.

Le immagini della televisione nazionale cilena mostrano come molte persone abbiano passato la prima notte all'addiaccio: secondo i dati ufficiali forniti da Bachelet almeno un milione e mezzo di persone sono state colpite dal sisma, e cinquecentomila abitazioni appaiono «gravemente danneggiate». Non mancano le polemiche riguardo alla qualità degli edifici di nuova costruzione, specialmente nella zona della capitale Santiago, dove crolli e danni strutturali hanno riguardato complessi abitativi costruiti in epoca recente e sottoposti in teoria a severe norme antisismiche.

Oltre alle regione metropolitana di Santiago le zone più colpite sono l'Ottava e la Nona regione, Maule e Bio Bio, le più vicine all'epicentro del sisma; nella città di Concepcion sono almeno 60 le persone ancora sotto le macerie di un edificio di 15 piani crollato quasi completamente. Il sisma ha provocato l'interruzione dell'energia elettrica e dei collegamenti telefonici in gran parte del Paese, servizi che dovrebbero riprendere con normalità solo nelle prossime ore così come quelli di trasporto metropolitano e il normale funzionamento dei supermercati; il governo ha però rinviato l'apertura dell'anno scolastico.