Cile, si temono oltre trecento morti per il terremoto
Presidente Bachelet chiede ai cileni di «farsi forza». Un centinaio di persone intrappolate sotto un edificio crollato a Concepcion
SANTIAGO - E' salito a 214 il numero dei morti causati dal violento terremoto che ha colpito ieri le regioni centrali del Cile, ma si tratta di un bilancio destinato a salire, secondo i dati forniti dalla protezione civile cilena, che stima il numero totale delle vittime in oltre 300. Al momento, secondo i dati forniti dalla Farnesina, non si ha notizia di vittime italiane; i connazionali presenti in Cile sono circa 50mila, 500 nella sola città di Concepcion.
Il presidente Michelle Bachelet - che ha dichiarato lo stato di calamità in cinque regioni del paese - ha invitato i cileno a «farsi forza» di fronte alla «tragedia», ringraziando numerosi Paesi per le offerte di aiuto, che Santiago per ora non ha accettato; l'Ue si è detta disposta a stanziare 3 milioni di euro, mentre l'Amministrazione Obama ha messo a a disposizione delle squadre di soccorso. Il presidente eletto Sebastian Pinera da parte sua ha reso noto di essere in contatto con il governo e di essere pronto ad assumersi il compito della ricostruzione.
Le immagini della televisione nazionale cilena mostrano come molte persone abbiano passato la prima notte all'addiaccio: secondo i dati ufficiali forniti da Bachelet almeno un milione e mezzo di persone sono state colpite dal sisma, e cinquecentomila abitazioni appaiono «gravemente danneggiate». Non mancano le polemiche riguardo alla qualità degli edifici di nuova costruzione, specialmente nella zona della capitale Santiago, dove crolli e danni strutturali hanno riguardato complessi abitativi costruiti in epoca recente e sottoposti in teoria a severe norme antisismiche.
Oltre alle regione metropolitana di Santiago le zone più colpite sono l'Ottava e la Nona regione, Maule e Bio Bio, le più vicine all'epicentro del sisma; nella città di Concepcion sono almeno 60 le persone ancora sotto le macerie di un edificio di 15 piani crollato quasi completamente. Il sisma ha provocato l'interruzione dell'energia elettrica e dei collegamenti telefonici in gran parte del Paese, servizi che dovrebbero riprendere con normalità solo nelle prossime ore così come quelli di trasporto metropolitano e il normale funzionamento dei supermercati; il governo ha però rinviato l'apertura dell'anno scolastico.