Blitz della Cia in Afghanistan, preso capo militare talebano
Catturato Baradar, vice mullah Omar. Gli studenti del Corano smentiscono
KABUL - Un blitz improvviso e mirato. Un'operazione frutto della collaborazione tra l'intelligence pachistana e la Cia. Un raid che non prevedeva margini di errore. Abdul Ghani Baradar è finito così nella rete dei servizi segreti di Islamabad e Washington dieci giorni fa, a Karachi, in Pakistan. E' la personalità più importante catturata dalle forze internazionali dall'inizio della guerra in Afghanistan, nel 2001. E secondo fonti dei servizi segreti, adesso, starebbe «parlando» con chi lo interroga. Chiaro l'obiettivo: entrare in possesso di tutte le informazioni possibili per giungere alla cattura del ricercato numero uno nel paese asiatico: il mullah Omar.
Numero due dei talebani afgani, braccio destro di Omar, principale comandante militare e responsabile delle finanze della jihad, leader indiscusso della 'Shura di Quetta', il consiglio direttivo del gruppo di combattenti islamici. Abdul Ghani Baradar è stato catturato «alcuni giorni fa» ma la notizia del suo arresto è stata riferita solo oggi dal New York Times. Un'informazione, d'altra parte, smentita da uno dei portavoce talebani, Yousuf Ahmed. «Le voci riportate oggi sull'arresto del mullah Baradar sono assolutamente false, si tratta di una grande menzogna», ha dichiarato. Baradar «è attualmente in Afghanistan, dove dirige tutte le attività della Jihad, è con noi e siamo in contatto con lui».
Un tentativo di propaganda probabilmente senza effetti. L'intelligence pachistana e la Cia hanno lasciato trapelare la notizia, seppure senza fornire troppi dettagli. E lo stesso New York Times ha confermato di avere appreso l'informazione già giovedì scorso e di averla taciuta fino ad oggi su richiesta della Casa Bianca, che temeva di compromettere notizie fruttuose raccolte dai servizi segreti e utili per altre operazioni sul campo.