16 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Cronaca. Messico

Calderon a Ciudad Juarez, si scatena la rabbia dei residenti

Scontri tra i manifestanti e la polizia in assetto anti-sommessa

CITTÀ DEL MESSICO - Si è scatenata la rabbia della gente all'arrivo del presidente messicano Felipe Calderon nella città più violenta del Paese, Ciudad Juarez. Ci sono stati tafferugli tra polizia, in assetto anti-sommossa, e decine di manifestanti all'esterno del centro convegni dove Calderon e il suo esecutivo hanno incontrato i leader della comunità.

Il presidente ha promesso nuove iniziative per arginare la criminalità nella città, alla frontiera con gli Stati Uniti e «campo di battaglia» tra i cartelli della droga. Si è rifiutato però di ritirare le truppe, che secondo i critici hanno determinato un inasprimento delle violenze.

Oltre 15mila persone sono state uccise in incidenti collegati al traffico degli stupefacenti in Messico negli ultimi due anni. A Ciudad Juarez, nel 2009, gli omicidi sono stati più di 2.600. Il 31 gennaio, tredici ragazzi e due adulti sono stati uccisi durante una festa scolastica. Le loro famiglie sostengono che non avessero legami con alcuna banda.

«Se queste morti...hanno un significato, è che dobbiamo cambiare dopo questo assurdo sacrificio», ha detto Calderon ai residenti di Ciudad Jarez.