Brown: con Blair ci fu accordo su staffetta leadership
E confessa: «tanti i momenti difficili durante la convivenza di governo»
LONDRA - Dopo anni di indiscrezioni, Gordon Brown ammette che effettivamente ci fu, tra lui e Tony Blair, un accordo per la successione alla leadership del Labour Party nel 1994. L'attuale premier britannico, in un'intervista alla trasmissione della ITV1 «Piers Morgan's Life Stories», ha riconosciuto che si accordò con Blair affinché lui vincesse il primo mandato per poi, in una successiva elezione, sostenere Brown alla sua successione.
Ma l'accordo non venne raggiunto, come si è sempre creduto, al ristorante Granita, a Islington, a nord di Londra: «Non ci fu alcun patto al Granita's - ricorda il premier laburista - è una delle grandi dicerie, tanti ne hanno scritto». Poi ha aggiunto: «Mi ero già messo d'accordo con Tony, prima di quella cena, che lui si sarebbe candidato alla leadership e che io avrei corso come cancelliere ombra, come responsabile della politica economica».
«E ci fu un'intesa sul fatto che a un certo punto Tony si sarebbe dimesso e mi avrebbe sostenuto, se e quando si fosse rivelato il caso. E siamo rimasti così», ha concluso Brown.
Nel corso della trasmissione, che sarà in onda domenica, il premier laburista ha confessato che negli anni di convivenza al governo ci sono stati momenti di grave tensione fra lui e Blair: «Perché si vive in un mondo sotto pressione, devi prendere decisioni ogni giorno e talvolta sei in disaccordo». «E non nego - ha aggiunto Brown - che ci sono state discussioni su diverse questioni».