19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Terremoto ad Haiti

Vaticano: lo sforzo ingente non si traduce in aiuto efficace

L'Osservatore Romano: «Dopo una settimana a dominare sull'isola è ancora il caos»

ROMA - «L'ingente sforzo umanitario internazionale non riesce a tradursi in interventi efficaci». Lo sottolinea oggi l'Osservatore Romano, mettendo in evidenza come «la distribuzione degli aiuti rimane molto lenta, di gran lunga inferiore alle necessità» e «le difficoltà logistiche sono enormi».

«Una settimana dopo il terremoto ad Haiti - si legge ancora - la tragedia non ha ancora contorni definiti. Oltre settantamila cadaveri sono stati sepolti in fosse comuni, ma si ignora quanti morti siano ancora sotto le macerie. I feriti sono almeno 250.000 e i senzatetto oltre due milioni. È tangibile la condizione da incubo in cui versano i sopravvissuti, di fatto in massima parte lasciati ancora soli per le difficoltà di razionalizzare i soccorsi in un Paese rimasto senza strutture. Nonostante tutto, però, la ricerca di sopravvissuti fa ancora registrare successi: secondo gli ultimi dati diffusi dall'Onu, sono state finora novanta le persone trovate vive dai soccorritori».

«A dominare - scrive l'organo ufficiale della Santa Sede- è il caos e tutto concorre a peggiorare tale condizione: la ricerca disperata di acqua e cibo, il caldo caraibico che infetta le ferite, la violenza delle bande armate, una delle tradizionali piaghe di Haiti, che minaccia di incancrenire ancora di più nella desolazione del dopo terremoto. Un numero sempre maggiore di persone è allo stremo. Chi può muoversi cerca di spostarsi verso le campagne, soprattutto in direzione della confinante Repubblica Dominicana, che però ha chiuso da giorni la sua frontiera agli sfollati.

Più aumentano la fame e la sete, più crescono l'ira e la prevaricazione. Ancora non c'è autorità in grado di opporsi ai saccheggiatori.