25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Secondo i geologi tedeschi

Dopo Haiti paura per Istanbul

La metropoli turca si trova sulla faglia nord-anatolica

BERLINO - Dopo il terremoto di Haiti sarà la volta della metropoli turca di Istanbul, con i suoi 13 milioni di abitanti. E' quanto emerge dagli studi dell'istituto nazionale di ricerche geoscientifiche di Potsdam (Deutsches GeoForschungsZentrum GFZ) in Germania, citato oggi dal tabloid tedesco Bild. Secondo una simulazione a computer si sarebbero create delle fortissime tensioni nella crosta terrestre appena una ventina di chilometri a sud di Istanbul, che si trova esattamente al confine tra la placca anatolica a nord e quella eurasiatica a sud.

La regione della faglia nord anatolica, lunga oltre 1600 chilometri, è stata interessata nel corso dell'ultimo secolo da una serie di grossi terremoti, ad eccezione di un tratto di un centinaio di chilometri, proprio all'altezza di Istanbul, dove si registra un cosiddetto «gap sismico». Gli studiosi parlano di un «rischio terremoti altissimo».

Letteralmente, nello studio cui si riferisce la Bild, è scritto: «I terremoti che si prevedono in questa zona rappresentano un estremo pericolo per la metropoli turca, in particolare se il movimento dovesse concentrarsi in un unico terremoto». Secondo il centro di ricerche si potrebbero verificare anche numerosi terremoti minori, con una magnitudo comunque pari a 7.

Nell'agosto 1999 un sisma 7.4 tra Izmit e Yalova, sul Mar di Marmara, provocò 18mila morti. Anche ad Istanbul e si registrarono centinaia di vittime.