26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Lo ha annunciato la cellula per l'emergenza del primo ministro

Terremoto in Turchia, il bilancio si aggrava ancora: 601 i morti

Almeno 4.150 persone sono state ferite nel sisma, di magnitudo 7,2 sulla scala Richter, che ha distrutto numerose abitazioni nelle città e nei villaggi di questa provincia vicina alla frontiera iraniana

ISTANBUL - Il terremoto che ha colpito domenica scorsa la provincia orientale turca di Van ha provocato 601 morti, ossia 14 in più rispetto al bilancio precedente. Lo ha annunciato la cellula per l'emergenza del primo ministro.
Almeno 4.150 persone sono state ferite nel sisma, di magnitudo 7,2 sulla scala Richter, che ha distrutto numerose abitazioni nelle città e nei villaggi di questa provincia vicina alla frontiera iraniana. Nella sola città di Van, capoluogo regionale, più di 5mila edifici sono crollati, rilanciando la polemica sull'inosservanza delle norme sismiche e l'onestà dei costruttori.

Complessivamente 231 persone sono state salvate dopo il sisma, aveva annunciato ieri il vice primo ministro, Besir Atalay. Venerdì, un ragazzo di 12 anni è stato recuperato dalle macerie, a 108 ore di distanza dalla scossa. Le operazioni di ricerca volgono alla fine, le possibilità di trovare superstiti sono ormai quasi nulle, aveva precisato ieri Atalay. «I soccorritori lavorano ancora tra le macerie di quattro edifici di Ercis», la città più colpita, aveva detto di fronte alla stampa a Van, aggiungendo: «Questa sera avranno terminato».

La sospensione delle ricerche non è stata tuttavia annunciata ancora ufficialmente. Di fronte alla catastrofe, una delle peggiori in Turchia dal 1999, quando due violenti terremoti nel nordovest del Paese avevano provocato circa 20mila morti, la Turchia ha accettato le offerte di aiuto umanitario di una decina di Paesi. Aiuti che arrivano in particolare da Israele e dall'Armenia, due Paesi con i quali Ankara ha rapporti difficili. Anche gli Stati Uniti hanno inviato un aiuto umanitario al loro alleato turco della Nato.