19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Terremoto ad Haiti

Allestito ospedale in tende, la gente non sa dove andare

Nphitalia: volontari italiani salvi con 600 bimbi orfanotrofio

A Port-au-Prince vagano fantasmi: i feriti che possono camminare si trascinano in cerca di aiuto, chi può cerca di sostenere chi non ce la fa, ma nessuno sa dove andare. Non ci sono gli ospedali. Lo spiega Chiara del Miglio, una volontaria della Fondazione Francesca Rava, che rappresenta in Italia Nuestros Pequenos Hermanos, una onlus americana attiva nel Paese con orfanotrofi scuole, ospedali.

«L'ospedale pediatrico che abbiamo ad Haiti, il San Damien, ha resistito, ma ci sono crepe nel muro, e non sappiamo l'entità dei danni quindi per sicurezza lo abbiamo evacuato, e abbiamo allestito un ospedale con le tende nel cortile. E' diventato il punto di riferimento, perchè ad Haiti la gente ora non sa dove andare. E mancano cibo e soprattutto medicine, garze, antibiotici, antidolorifici tutto quello che serve per la prima emergenza».

La fondazione ha difficoltà a raggiungere i suoi volontari: «I contatti sono impossibili - spiega Chiara - ieri siamo solo riusciti a contattarli per qualche minuto e abbiamo saputo che i volontari italiani stanno tutti bene così come i 600 bambini dell'orfanotrofio di Kenscoff». Lucrezia Stocco, 40 anni, e Caterina Bonino, 70 anni che ha adottato un bambino a distanza e da anni fa sei mesi a Milano e sei ad Haiti, le due volontarie milanesi, infatti erano andate proprio nell'orfanotrofio di Kenskoff che si trova in una zona di montagna, dove il sisma si è avvertito meno. «I bambini sono molto spaventati ma stanno bene e abbiamo potuto così rassicurare i loro padrini in Italia che telefonano in continuazione per avere loro notizie». Sono molti infatti in Italia che hanno adottato a distanza molti dei bambini orfani di Haiti.

Ma non tutti i volontari Nph si sono salvati: «Molly, una ragazza americana, non sappiamo dove sia. Erin è stata estratta viva dalle macerie, ma suo fratello Ryan, 23 anni, che era andato a trovarla per Natale è morto nel crollo del vecchio ospedale». La struttura, nel quartiere di Petionville, era stata il loro primo ospedale pediatrico a Port-au-Prince, poi l'ospedale è stato chiuso e i locali dell'edificio, un vecchio albergo, ed era infatti stata adibita ad alloggio per i volontari, mentre l'ospedale non era più là e i bambini, circa 200 da tempo erano stati trasferiti nel nuovo ospedale, il San Damien, che ha retto, e sono tutti salvi.