20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Terremoto ad Haiti

Il sisma ha distrutto l'isola, forse 500mila morti

Una seconda notte di paura è cominciata ad Haiti. Si sono palesati è stanno bene 70 italiani sui 190 iscritti all'Aire

PORT AU PRINCE - Una seconda notte di paura è cominciata ad Haiti, dopo il sisma di magnitudo 7 che ha devastato il poverissimo paese dei Caraibi lunedì pomeriggio. E più della violenza del terremoto, delle scosse di assestamento, si teme che prima la fragilità delle costruzioni haitiane e ora l'assenza di soccorsi, medicine, ospedali possa far salire il bilancio oltre misura. Non ci sono cifre ancora. Ma potrebbero esserci «500mila vittime» ha affermato Youri Latortue, senatore haitiano, che basa la sua stima sui danni provocati dal terremoto. In precedenza il premier Jean-Max Bellerive aveva parlato di oltre centomila morti.

Si teme anche per gli italiani presenti nel paese: sono ora circa 70, fa sapere la Farnesina, i connazionali che si sono palesati annunciando di stare bene. E' ancora incerto però il numero di italiani che si trovavano effettivamente sull'isola. Sono 190 quelli iscritti all'Aire, il registro degli italiani all'estero: cooperanti, religiose, tecnici di azienda, e qualche stanziale da decenni. Ma non è detto che fossero tutti presenti nel paese. Invece è possibile che si trovassero ad Haiti turisti o viaggiatori che non hanno segnalato la loro presenza.

Ed è drammatica la situazione di migliaia di persone sotto le macerie, e decine di migliaia di feriti senza soccorso. Si teme anche per gli undicimila uomini della missione Onu, la Minustah, che garantisce l'ordine nel tormentato paese: come tanti altri palazzi anche la sede della missione è distrutta, nel crollo è morto anche il capo, il tunisino Hedi Annabi. In tutto per ora si contano almeno 16 dipendenti Onu morti, una cinquantina di feriti. Ma ci sono anche 150 dispersi.

La macchina degli aiuti internazionali si è mossa, si inviano generi di prima necessità ma anche soccorritori, team medici e materiale per ospedali da campo, in primo luogo dal potente vicino statunitense ma anche da numerosi altri paesi fra cui l'Italia. La Banca mondiale ha annunciato lo sblocco di 100 milioni di dollari supplementari per Haiti. Molte celebrità internazionali si sono mobilitate, alcune contribuendo personalmente, altri con accorati appelli.