4 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Cronaca. Olanda

Morta a 100 anni la donna che scoprì i diari di Anna Frank

Ultima superstite tra chi aiutò la famiglia a sfuggire dai nazisti

AMSTERDAM - E' morta ad Amsterdam all'età di cento anni Miep Gies, la donna che scoprì i diari di Anna Frank e che aiutò la sua famiglia a nascondersi dalle persecuzioni naziste. Era l'ultima dei superstiti del gruppo di ex dipendenti del padre di Anna Frank che fornirono a lei e alla famiglia ebrea sostegno, cibo e assistenza durante l'occupazione nazista. Gies è deceduta durante il periodo natalizio in seguito a una caduta.

Miep Gies, nata il 15 febbraio 1909 a Vienna, arrivò nei Paesi Bassi a 11 anni. Nella primavera del 1942, accettò di aiutare il suo datore di lavoro Otto Frank, padre di Anna, a nascondere la sua famiglia in una porzione nascosta della casa, all'interno dell'edificio che ospitava anche l'impresa di famiglia, Opekta. Il 6 luglio dello stesso anno, ai quattro componenti della famiglia Frank, si aggiunsero altri quattro rifugiati. Per due anni, Miep Gies e tre dei suoi colleghi si presero cura di loro, fornendogli cibo e il necessario per sopravvivere, e della loro sicurezza.

«Non sono un'eroina... Ho solo fatto ciò che potevo per aiutare», ha detto in passato la signora Gies. Gli otto clandestini furono denunciati e arrestati il 4 agosto 1944 e inviati in un campo di concentramento. Dopo il passaggio dei nazisti, Miep Gies scoprì nel nascondiglio i manoscritti di Anna Frank, che conservò con cura. Alla fine della guerra li restituì ad Otto Frank, unico superstite del gruppo.

La prima edizione di «Diario di Anne Frank», che difficilmente sarebbe stato diffuso senza il contributo di Miep Gies, è stata pubblicata nel 1947 nei Paesi Bassi con il titolo «Het Achterhuis». Da allora il diario è stato tradotto in oltre 70 lingue ed è uno dei libri più letti al mondo. Costituisce un'emblematica testimonianza delle sofferenze patite dalle vittime del nazismo.

Dopo la pubblicazione, Miep Gies e suo marito Jan ottennero numerosi premi internazionali, tra cui il premio Raoul Wallenberg e il riconoscimento di Israele di «Giusti tra le Nazioni» (nel 1997) e della regina Beatrice d'Olanda.