26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Esteri. Iran

Amnesty International condanna gli abusi del regime iraniano

Il documento descrive numerose «procedure di abusi» messe in atto dal regime prima e dopo le elezioni presidenziali di giugno

TEHERAN - La tutela dei diritti umani in Iran non ha mai toccato livelli tanto bassi negli ultimi venti anni, denuncia un rapporto dell'organizzazione Amnesty International.
Il documento di Amnesty descrive numerose «procedure di abusi» messe in atto dal regime prima e dopo le elezioni presidenziali di giugno. Nella documentazione raccolta vi sono numerose testimonianze di soprusi: un uomo - riferisce oggi la Bbc online - racconta di essere stato picchiato e bruciato con delle sigarette, un altro di aver subito minacce di violenze sessuali.

Migliaia di persone sono state arrestate e alcune decine uccise in Iran durante e dopo le manifestazioni seguite alla contestata rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad, le proteste più imponenti dai giorni della Rivoluzione islamica. Numerose persone sono state arrestate arbitrariamente e almeno cinque condannate all'ergastolo.

Amnesty International cita ad esempio la testimonianza di uno studente di informatica, Ebrahim Mehtari, accusato di «lavorare con reti Facebook» per contestare i risultati elettorali. «Mi hanno picchiato sul volto più volte», ha dichiarato. «Sono stato bruciato con i mozziconi di sigaretta sotto gli occhi, sul collo, sulla testa... Hanno minacciato di uccidermi e mi hanno umiliato». Dopo cinque giorni ha firmato una falsa confessione ed è stato buttato in strada, ancora sanguinante e semi-incosciente, scrive Amnesty. Sempre secondo Amnesty un altro uomo sarebbe stato costretto in un container assieme ad altre 75 persone per oltre otto settimane in un centro di detenzione di Kahrizak.

Ad agosto, il candidato sconfitto alle presidenziali, Mehdi Karroubi aveva denunciato che alcuni dei manifestanti arrestati dopo le elezioni sarebbero stati torturati a morte in carcere o violentati.