20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Premio Nobel

Oggi la consegna ad Obama del premio Nobel della discordia

Attesa per il discorso di domani, sondaggi a picco negli Usa

NEW YORK - Quando fu svegliato nel cuore della notte a ottobre con la notizia che gli era stato conferito il Nobel per la Pace lo stesso Barack Obama rimase stupefatto. Lo ha ammesso lui per primo poche ore dopo spiegando di sentire di non meritare quell'onore ma che lo accettava come «chiamata ad agire» e a proseguire sulla strada iniziata appena nove mesi prima.

Oggi a Oslo il presidente americano affronterà uno dei discorsi più spinosi della sua carriera, quello con cui riceverà il premio che ha sollevato fortissime polemiche e che arriva nelle stesse ore in cui dalla Nord Carolina i primi rinforzi della nuova strategia militare americana si preparano a partire per l'Afghanistan.

Il conferimento del Nobel giunge infatti a una settimana dall'annuncio della Casa Bianca dell'invio di altri 30 mila uomini a Kabul. Una decisione accolta con favore dagli americani nei sondaggi ma che fa ritenere alla stragrande maggioranza dei concittadini di Obama che il premio sia «immeritato». Ricevere il più importante riconoscimento internazionale per la pace non sembra paradossalmente aver giovato all'immagine del presidente tra i suoi concittadini. Appena il 26% degli americani ritiene infatti che la scelta del comitato del Nobel sia stata giusta, una cifra che crolla all'8% se si considerano le risposte dei soli repubblicani.

Obama affronterà senza mezzi termini nel discorso lo scetticismo legato al conferimento del Nobel a un presidente che ha più che raddoppiato il numero di soldati che ha trovato in Afghanistan al momento del suo insediamento. Il suo portavoce, Robert Gibbs, ha detto ieri che a Oslo il presidente affronterà esplicitamente la questione, che secondo i commentatori della destra americana avrebbe dovuto spingerlo a rifiutare il premio.

Da oggi il nome di Barack Obama si aggiungerà così alla lista che include tra gli altri Nelson Mandela, Michail Gorbaciov, Aung San Suu Kyi e Martin Luther King. «Accetto questo premio come una chiamata ad agire perché tutte le nazioni affrontino le sfide del 21simo secolo», ha detto Obama dopo aver saputo dell'onorificenza attribuitagli. Se gli americani sembrano più presi dalla via d'uscita dalla recessione che dal Nobel in Norvegia invece migliaia di persone hanno fatto richiesta per aggiudicarsi uno dei mille posti a disposizione per sentire lo storico discorso di domani. Il primo davanti al comitato norvegese in oltre 90 anni per un presidente americano in carica.

Le parole di Obama dovranno così equilibrare le due facce della politica del presidente, divisa tra la necessità di portare a termine due guerre e quella di rilanciare una nuova era di pace nella diplomazia internazionale. Dal nucleare alla pace in Medio Oriente i risultati della presidenza Obama si vedranno probabilmente nel lungo periodo. «Deve esserci una visione che la gente possa capire», ha commentato uno dei più stretti consiglieri di Bill Clinton alla Casa Bianca, Chris Lehane, spiegando che finora il presidente ha fatto un ottimo lavoro: «Però è come ricevere la bici da competizione prima ancora di saper andare in bicicletta».