12 ottobre 2025
Aggiornato 17:30
Il presidente ha annunciato la sua nuova strategia a West Point

Obama: «In Afghanistan altri 30 mila soldati in sei mesi»

«Non sarà un nuovo Vietnam». Il ritorno a casa è previsto a partire da luglio del 2011. Chiesti 10 mila uomini agli alleati

NEW YORK - In un attesissimo discorso all'Accademia di West Point, Barack Obama ha confermato le indiscrezioni sul numero dei soldati che saranno mandati in Afghanistan per rafforzare il contingente statunitense e sulla data in cui i soldati cominceranno a tornare a casa. I rinforzi saranno di trentamila uomini, che raggiungeranno l'Afghanistan a partire dal prossimo anno. Il ritorno a casa è previsto a partire da luglio del 2011.

NON E' IL VIETNAM - «Non prendo questa decisione alla leggera, ha detto Obama. E' nostro interesse vitale nazionale, la sicurezza degli Stati Uniti e del mondo è in gioco in Afghanistan» ha detto Obama. Il presidente ha poi sottolineato il ruolo cruciale del Pakistan, dove come in Afghanistan c'è «l'epicentro del terrorismo di Al-Qaida». Comunque, Obama ha garantito che non rilascerà più «assegni in bianco» a Karzai, invitato a perseguire i responsabili inefficienti e la corruzione. Poi ha assicurato che l'Afghanistan non è un nuovo Vietnam.

6 MESI PER ESSERE SCHIERATI - Dopo settimane di indiscrezioni ieri la cifra relativa ai soldati era stata confermata già dalla Casa Bianca. La strategia della Casa Bianca prevede che i soldati debbano conquistare alcuni obiettivi occupati dai talebani nei mesi scorsi dopo di che inizierà il passaggio di poteri alle forze di sicurezza locali e la lenta fuoriuscita degli americani. Obama vuole una prima revisione delle operazioni a giugno, dopo aver valutato i successi ottenuti nella prima metà del 2010: i rinforzi impiegheranno complessivamente sei mesi per essere schierati. I soldati andranno nelle province del sud e dell'est dell'Afghanistan, quelle più instabili e a maggiore presenza talebana.

CHIESTI 10.000 UOMINI AGLI ALLEATI - Per arrivare alle 40 mila unità esplicitamente domandate da Stanley McChrystal, comandante delle forze Nato a Kabul, il presidente conta sull'aiuto degli alleati. Secondo fonti diplomatiche della Nato che hanno parlato ieri da Bruxelles, Washington chiederà agli alleati fra i 5000 e i 10000 uomini: il quotidiano francese Le Monde parla di richieste di 2000 soldati alla Germania, 1500 all'Italia e altrettanti alla Francia, e 1000 alla Gran Bretagna. Ma gli alleati sarebbero reticenti.

FRATTINI - «Condividiamo la strategia illustrata questa notte da Obama- ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini -. Il contributo dell'Italia ci sarà ma non è il momento di quantificare». Frattini ha poi spiegato si augurarsi «che gli alleati facciamo molto, anzi moltissimo, come faremo noi». Intanto, con 245 voti a favore, uno contrario e 12 astenuti, il Senato ha approvato il dl che rifinanzia fino al 31 dicembre 2009 le missioni internazionali italiane e che ora passa alla Camera. Frattini ha parlato anche di date, indicando nel 2013 quella della possibile fine della presenza della coalizione occidentale nel Paese, dopo la fase di disimpegno graduale che, come ha annunciato Obama, dovrebbe iniziare nel luglio 2011. Il rientro delle truppe, ha sottolineato Frattini, si realizzerà «via via che l'Afghanistan sarà in grado di garantire la sua sicurezza. E questo non potrà avvenire in un tempo lungo».