28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Nomine UE

Per il Ft: D'Alema è un uomo di sinistra «ferrato negli intrighi»

Il quotidiano finanziario avverte: «Basta spaccature su incarichi»

ROMA - Un titolo che suona come un avvertimento quello che si legge oggi sul Financial Times: basta dispute e spaccature su Mister Europa e Mister Pesc, i due incarichi chiave dell'Europa post-Lisbona che saranno assegnati fra due giorni, in un vertice straordinario a Bruxelles.

Il quotidiano finanziario non prende posizione, ma dedica due riquadri a Hermann van Rompuy e Massimo D'Alema, indicandoli come i due candidati più probabili, al momento, rispettivamente per la presidenza e la diplomazia europea. Le caratteristiche tracciate dei due politici non sono però lusinghiere: il primo, premier belga dallo scorso dicembre, vanta «poca esperienza di questioni globali» e sembra essere in testa alla corsa «solo perché è quello che ha meno nemici». Corrisponde insomma al profilo di coloro in Europa che vogliono, almeno per questo primo mandato, un personaggio non troppo ingombrante.

«BAFFO DI FERRO» - Di Massimo D'Alema il Ft dice: «Un uomo di sinistra, ferrato negli intrighi della politica italiana», che «ha cospirato per far cadere Romano Prodi, suo collega di schieramento, nel 1998». Gli si riconosce grande esperienza ma gli si rimprovera anche una scarsa padronanza della lingua inglese. «Noto come l'uomo dal baffo di ferro», D'Alema ha abbandonato il comunismo venti anni fa, «ma resta comunqeu il premier più di sinistra che l'Italia abbia mai avuto dal 1945». Alcuni lo criticano per le sue posizioni anti-americane e anti-israeliane, accuse da lui definite naif.