28 agosto 2025
Aggiornato 08:00
Anniversari

Iran, trent'anni fa l'assalto all'ambasciata Usa e il sequestro

Era il 4 novembre 1970, il sequestro durò 444 giorni

TEHERAN - Trent'anni fa, il 4 novembre 1979, gli studenti radicali islamici presero in ostaggio i diplomatici americani all'Ambasciata degli Stati Uniti a Teheran. Quell'occupazione, durata 444 giorni, provocò la rottura delle relazioni fra Usa e Iran.

Quella domenica 4 novembre, tra i 300 e i 400 studenti (tra cui forse anche Mahmoud Ahmadinejad, secondo la testimonianza di cinque ex ostaggi americani e una foto che ritrae uno studente che assomiglia molto all'attuale presidente iraniano), la maggior parte attivisti radicali islamici superarono il muro di recinzione e si installarono nella sede diplomatica americana, non lasciando più uscire nessuno. Abbassarono la bandiera a stelle e striscie e al suo posto issarono quella islamica. Una sessantina gli ostaggi: vennero loro bendati gli occhi, legate le mani e furono suddivisi in diversi edifici. Una decina di loro fu liberata per ragioni umanitarie, 52 rimasero sotto sequestro.

Gli studenti islamici chiedevano l'estradizione in Iran dello Scià Mohamed Reza Pahlavi, in cura negli Stati Uniti, e la consegna della sua fortuna all'Iran. La loro posizione rimarrà immutata durante i 14 mesi di sequestro. L'occupazione dell'Ambasciata, apparentemente improvvisata, sarà presto sfruttata dal regime islamico per portare all'estremo la rivoluzione e farla finita con il governo provvisorio di Mehdi Bazargan, ritenuto incline a venire a patti con il «Grande Satana» americano.

La crisi si velocizzò dopo le dimissioni di Bazargan il 6 novembre e l'assunzione della guida del paese da parte del «consiglio della rivoluzione». L'Iran rifiutò qualsiasi rifornimento di petrolio agli Stati Uniti, che decretarono a loro volta un embargo sui beni di consumo e congelarono i crediti bancari iraniani. Non riuscendo a trovare un accordo con il regime islamico, Washington ruppe le relazioni diplomatiche il 7 aprile 1980.

Il 25 aprile un'operazione aerea delle forze speciali americane inviate per liberare gli ostaggi, si rivelò un disastro. I diplomatici americani furono spostati in diverse città iraniane e liberati solo il 20 gennaio 1981, alla fine di un accordo tra Washington e Teheran sostenuto dalla mediazione algerina. La liberazione avvenne nello stesso giorno di investitura del presidente Ronald Reagan, successore di Jimmy Carter.