18 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Medio Oriete. Iran

Tv Arabiya: «Khamenei è vivo ed è stato visto»

La guida suprema della Rivoluzione iraniana aa ricevuto presidente tv pubblica per rinnovare suo mandato

TEHERAN - La guida suprema della Rivoluzione iraniana, Ali Khamenei, «è vivo e negli ultimi due giorni è stato visto svolgere regolarmente le sue funzioni», è quanto assicurano fonti iraniane definite dalla tv saudita al Arabiya «degne di fiducia e ben informate».

La notizia sostenuta per primo dal giornalista statunitense Michael Ledeen che citava «fonti eccellenti» - rimbalzando su tutti i siti e blog iraniani era stata riportata con grande evidenza mercoledi scorso dal quotidiano israeliano, Haaretz, nella sua edizione on-line che riportava «voci» che parlavano del decesso di Khamenei che sarebbe avvenuto proprio mercoledi, dopo che lunedi era stato portato 'in coma' in una clinica privata di Teheran.

Le fonti di al Arabiya, emittente di proprietà saudita che non è tenera con il regime di Teheran, hanno assicurato di avere notizie certe che il grande ayatollah, due giorni fa, «ha ricevuto il direttore generale della Televisione e della Radio di stato, Mohammed Tharghami» al quale Khamenei, avrebbe «rinnovato il mandato quinquennale».

Nonostante che Khamenei non sia apparso in pubblico in questi giorni, sono in pochi a credere a questi voci. Nel tam tam sui siti dell'opposizione riformista, riportato anche dai media occidentali, si considerava come un indizio il fatto che mercoledì scorso «tutti i presentatori delle tv di stato erano vestiti di nero». Indizio rivelatosi subito debole, in quanto in quel giorno, come vuole la tradizione sciita, la gente era vestita di lutto per la coincidenza con l'anniversario della morte del imam Jaafr al Sadiq. Al Sadiq, è il sesto dei dodici santi della confessione sciita ed è sepolto in al Baqih, città ad est dell'Arabia saudita a maggioranza sciita.

Ieri sera l'Ambasciata iraniana in Armenia citata dall'agenzia di stampa russa, Novosti, aveva smentito la morte bollando le voci come «prive di ogni fondamento». Non è la prima volta che si diffonde la voce della morte della guida suprema della Rivoluzione iraniana che il 17 luglio prossimo compierà 70 anni.