20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Mondo. Francia

La Grande Parigi di Sarkozy: sarà monumento al presidente

Ma un monumento che rischia il sapore della speculazione

PARIGI - Un progetto faraonico per la Parigi del futuro: con una rete ferroviaria da 22 milioni di euro Nicolas Sarkozy vuole lasciare la sua impronta sulla capitale, città che ad ogni passaggio della storia si è vista riformulare, monumento all'ego dei suoi regnanti. Napoleone III e il suo prefetto Haussmann nel 1850 buttarono giù la Parigi medievale per lasciare spazio ai rettilinei dei Grands Boulevards. Il presidente Pompidou commissionò il Beaubourg.

Francois Mitterrand, nel suoi 14 anni all'Eliseo, fu un costruttore attivissimo che volle rinnovare il centro di Parigi in dimensione moderna. Così nacque la Piramide per rivoluzionare il cortile del Louvre; la Grande Biblioteca, nuova casa della Biblioteca nazionale; il quartiere della Defense con la sua immensa Arca bianca, in linea con l'Arco di Trionfo.

Sarkozy, quanto a ego, non è da meno. Il Consiglio dei ministri ha approvato il progetto di creazione di una compagnia pubblica, la Société de Grand Paris, che avrà l'autorità per costruire 50 nuove stazioni di ferrovie e metropolitane, una rete di 130 chilometri per collegare tutte le zone periferiche della città. I modernissimi treni senza conducente darebbe rapido accesso dal centro ai due aeroporti principali, Charles De Gaulle e Orly, ma servirebbero anche a collegare meglio diversi quartieri 'sensibili', in particolare quelli a maggioranza di immigrati e musulmani come Clichy-sous-Bois e Montfermeil che videro scoppiare le rivolte dell'ottobre 2005.

Insomma, si tratta di ripulire la città inglobandone tutti gli aspetti, abbattere il muro invisibile che separa la «Ville Lumiere» dalle zone più buie e arretrate, stimolare una «renaissance» architettonica, economica e sociale in tutto il «Grand Paris».

Il progetto ha incontrato le critiche non solo dell'opposizione socialista (secondo cui con una maxi compagnia pubblica si apre il fianco a speculazioni) ma dello stesso primo ministro, Francois Fillon.

La nuova compagnia avrà il potere di comprare, sviluppare, rivendere ampie zone di territorio attorno a Parigi ed è possibile la creazione di una rete di «nuove» città suburbane.

Il progetto è frutto della mente di Christian Blanc, ex capo della Air France, oggi sottosegretario allo Sviluppo della regione della capitale, che ama paragonarsi al prefetto Haussmann. Il suo piano a metà fra pubblico e privato, assicura Blanc, saprà superare le rivalità dei politici locali e genererà miliardi di euro in vendite e affitti di uffici ed esercizi commerciali. Questi proventi finanzieranno le nuove linee della metropolitana. «Un cantiere che durerà una ventina d'anni, una generazione: questo progetto di legge avvia le fondamenta dello sviluppo di questo grande progetto» ha detto Blanc.

Di sicuro si prepara uno sconvolgimento del territorio politico che mette molti a disagio. Lo scontro fra Sarkozy e Fillon potrebbe essere «irrimediabile» secondo quanto scrive oggi il corrispondente del quotidiano inglese The Independent, mentre la stampa francese oggi non dedica grande spazio alla vicenda.

E' un obbiettivo ambizioso» ammette il portavoce del governo, Luc Chatel. «Si tratta di fare di Parigi un modello durevole di metropoli con trasporti più efficaci e gradevoli, una economia più competitiva, una migliore qualità della vita, più cultura, più natura». Chatel ha minimizzato lo scontro fra il presidente e il suo premier (che alcuni danno già con un piede fuori dal governo): «è normale che su un tema così complesso ci sia dibattito». Ma ha ricordato anche le parole di Sarkozy in Consiglio dei ministri: il presidente ha sottolineato il suo «attaccamento» al progetto insistendo che «per realizzarlo, serve la volontà dello Stato al più alto livello». Un messaggio in codice al suo governo.