Trattato di Lisbona, oggi il referendum in Irlanda
Vittoria del «si» quasi certa, salvo sorprese. Nel precedente referendum del 12 giugno 2008 il «no» vinse con il 53,4%
BRUXELLES - La sorte del Trattato di Lisbona, e in una certa misura anche dell'Ue, è 'appesa' al volere degli irlandesi, che oggi voteranno in un secondo referendum, a poco più di un anno da quello del 12 giugno 2008, quando il 'no' vinse con il 53,4%.
Questa volta, al contrario che nel 2008, i sondaggi della vigilia sono tutti ampiamente favorevoli al si, anche se c'è sempre la variabile sconosciuta rappresentata dagli indecisi. Alla fine della settimana scorsa, le risposte favorevoli al Trattato di Lisbona erano dal 48 al 68 per cento, a seconda dei sondaggi, contro percentuali di contrari sensibilmente più basse, e a prova di errore statistico, dal 17 al 33 per cento.
«Gli ultimi dati davano il 'sì' al 59 contro il 41 per cento, ma questo risultato escludeva gli indecisi, e credo che alla fine il divario non sarà così ampio, ma che comunque vinceranno i favorevoli a Lisbona», ha detto all'Apcom il corrispondente da Bruxelles dell'Irish Times, Jamie Smyth, che ha seguito fin dall'inizio le vicissitudini del nuovo Trattato Ue.
Gli ultimi brividi freddi per i sostenitori di Lisbona erano stati avvertiti tre settimane fa, quando in un sondaggio dello stesso Irish Times le intenzioni di voto favorevoli erano scese bruscamente dal 54 al 46 per cento, facendo temere una ripetizione di quanto era successo la volta scorsa, con i 'no' dati vincenti per una mezza dozzina di punti alla vigilia del voto. Dalla metà di settembre, invece, il 'si' ha recuperato ed è poi rimasto su livelli abbastanza sicuri, nonostante tutti gli sforzi della campagna anti Lisbona.
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