25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Dopo l'attentato di questa mattina in Afghanistan

Militari a Kabul: grande tristezza ma andiamo avanti

«Nessuna voglia di mollare, ma investiamo sulla sicurezza»

KABUL - Scoramento, tristezza, grande senso di vuoto. Ma anche voglia di riscatto, «nel senso buono del termine». Dopo l'attentato di questa mattina a Kabul, che ha provocato sei vittime e quattro feriti tra i militari italiani, è un turbinio di emozioni quello vissuto dal contingente nazionale in Afghanistan. Ma su tutto prevale una convinzione: «occorre andare avanti, portare a termine la missione, anche e soprattutto per i compagni che non ci sono più».

L'ATTENTATO ERA NELL'ARIA - Certo, questi sono i rischi del mestiere. E tra i soldati, come ha detto anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, c'è grande «consapevolezza del rischio, piena comprensione della missione che stanno svolgendo lontano dalla patria, non solo per la ricostruzione del paese, ma anche per la tutela dal terrorismo». «L'attentato era nell'aria. Ce lo aspettavamo, anche se speravamo che non succedesse», dice una fonte ad Apcom. «Ci sono andati giù pesante. Il primo Lince è stato completamente sventrato, proiettato contro un albero».

«NESSUNO A VOGLIA DI MOLLARE» - Un attacco terribile, il maggior tributo di sangue pagato dagli italiani in Afghanistan in un unico attacco; il secondo in assoluto, dopo la tragedia di Nassiriya, in Iraq. Ma neppure questo fermerà la missione. Gli uomini della Folgore, attualmente impegnati nel paese asiatico, sono «determinati ad andare avanti». «Nessuno ha voglia di mollare», ci spiega un militare.

INVESTIRE NELLA SICUREZZA - «Ma occorre investire qualcosa in più nella Forza armata». Non vuole essere una polemica. Ma nel giorno del grande lutto, si avverte la necessità di «tutelare, più di quanto non si stia facendo già, la sicurezza dei soldati». «Bisogna migliorare: se accade una tragedia come quella di oggi a un mezzo ottimo come il Lince, allora occorre studiare e apportare miglioramenti», spiega la fonte. «Certo, questo costa soldi: la ricerca ha un costo, ma occorre capire che il Lince potrebbe ormai essere un mezzo superato».

E se è l'Esercito ad affrontare quella che al momento viene considerata la missione più pericolosa, allora occorre investire soprattutto su questa forza armata: «I soldi non vanno dispersi. Abbiamo una nuova portaerei, ma che cosa ci facciamo?«