11 novembre 2024
Aggiornato 06:00
Missione ISAF

Da Torino a Kabul per l’assistenza sanitaria ai paracadutisti di “Italfor XX”

Il Maggiore Giorgio Graziano è responsabile del Servizio Sanitario presso questo strategico distaccamento

KABUL - Presso la FOB «Sterzing» dislocata nella valle di Musahy, i paracadutisti del 186° reggimento «Folgore» svolgono giornalmente una fondamentale attività di presenza e sorveglianza finalizzata a supportare le molteplici attivita’ delle Forze di Sicurezza locali. Il principale obiettivo è quello di garantire quella sicurezza che lo scorso 20 agosto ha permesso a 5.000 abitanti della Valle su 6.000 di recarsi presso i seggi a votare.

Il Maggiore Giorgio Graziano, giunto a kabul lo scorso 18 agosto, è responsabile del Servizio Sanitario presso questo strategico distaccamento; Entrato nel bacino della Riserva Selezionata nel 2005, spinto dalla voglia di mettere la sua professionalità al servizio della Forza Armata ma anche dalla grande passione rimastagli nel sangue dall’esperienza vissuta nel 1984 con i paracadutisti del «Tuscania», l’Ufficiale Torinese è specializzato in traumatologia e ortopedia, e lavora abitualmente in una struttura privata accreditata presso il Servizio Sanitario nazionale, il «Villa Maria Pia Hospital» di Torino.

Una delle attività di maggiore rilievo è certamente quella che due volte a settimana lo vede impegnato ad effettuare visite mediche al personale civile che vive nella Valle di Musahy e che numerosa si presenta puntualmente davanti ai due edifici attrezzati appositamente per affettuare questa attività di supporto alla popolazione locale.  Una media di circa 30 persone a volta, la maggior parte delle quali affette da lesmaniosi e malattie infettive alle vie respiratorie: «Stamane i casi di lesmaniosi, malattia dovuta alla scarsa igiene, erano solamente due sulle 32 persone visitate. Dato confortante se paragonato a quello di due mesi fa, quando il rapporto era invertito! In particolare abbiamo potuto constatare la guarigione di profonde lesioni cutanee ora completamente rimarginate grazie alle cure che gli avevamo allora prescritto. Mi è rimasta impressa una bambina di 12 anni con una lesione alla guancia talmente profonda da lasciare intravedere i denti…» racconta il Maggiore Graziano.

Oltre a garantire una accurata ed approfondita visita, lo staff sanitario della FOB provvede anche a fornire appositi medicinali finalizzati alla risoluzione delle problematiche riscontrate nonché integratori di varia tipologia e consistenti scorte di acqua. Non mancano dosi di riso, merendine e set scolastici per i più piccoli: «Dare loro numerose bottiglie d’acqua è diventato indispensabile, da quando abbiamo scoperto che diluivano gli antibiotici solubili con acqua di un fiume notoriamente inquinato, tanto da vanificare gli effetti benefici della terapia prescritta!!», precisa l’Ufficiale piemontese.

E’ molto importante avere un dialogo con queste persone che vivono da anni le realtà di questa valle, mirato a capire le loro abitudini e tradizioni. A volte un dettaglio in più, che potrebbe apparire insignificante, può aiutarci in maniera determinante a prescrivere la cura maggiormente appropriata. A volte si ottengono anche particolari informazioni che vengono riportate immediatamente alla sala operativa, centro nevralgico della FOB, per l’importanza che potrebbe riflettersi anche sulle nostre attività operative.

Non tralscia di sottolineare, Giorgio Graziano, l’importanza fondamentale di una assistenza sanitaria competente e soprattutto sempre pronta a muovere in brevissimo tempo, specie quando si ha a che fare, come avvenuto nel recente passato, con personale che rimane coinvolto dagli effetti devastanti delle esplosioni di quegli ordigni improvvisati che spesso vengono piazzati dagli insorti lungo le viabili abitualmente percorse dalle forze della coalizione ma anche da quelle di sicurezza locali: «i primi e maggiormente comuni effetti subiti dal personale che rimane coinvolto in questa tipologia di eventi, vanno dal comune trauma acustico alle lesioni piu serie che richiedono un’immediato riconoscimento e stabilizzazione».

A spingere il Maggiore Graziano verso una scelta di grande responsabilità, fino a lasciare in Italia la sua famiglia e le sue passioni, prime fra tutte il paracadutismo e il volo, una irrefrenabile convinzione nelle proprie motivazioni: «Sono qui per dedicare il mio tempo e la mia professionalità all’assistenza verso i ragazzi della «Folgore», grazie ai quali posso ritrovare quei Valori nei quali non ho mai smesso di credere: coraggio nel saper portare avanti certe scelte di vita e professionali e saper rappresentare il proprio paese con grande Dignità e onestà. E di questo sarò sempre molto grato ai ragazzi del Col. Aldo Zizzo (Comandante di ITALFOR XX, ndr) ».