19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie del 1988

Miliband: «Non volevamo che Megrahi morisse in carcere»

Confermata versione emersa da documenti rilasciati dalla Scozia

LONDRA - Abdelbaset Ali al Megrahi, l'ex agente dei servizi segreti libici condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie del 1988, è stato consegnato a Tripoli perché il governo di Londra non voleva correre il rischio che morisse in carcere. La tesi, riportata stamane dai principali quotidiani britannici, è stata confermata dal ministro degli Esteri David Miliband. «Non volevamo che morisse in prigione», ha risposto il capo della diplomazia di Londra, interpellato sull'argomento dalla Bbc.

Alcuni documenti ufficiali rilasciati in proposito dal governo scozzese mostrano come Londra abbia accettato di includere il libico condannato per la strage di Lockerbie in un accordo per il suo trasferimento a Tripoli per non «nuocere» alle relazioni con la Libia. I documenti fanno parte di una corrispondenza tra Londra e la Scozia resa pubblica ieri dal Times secondo il quale la liberazione controversa in agosto da parte della Scozia di Abdelbaset Ali Mohamed al-Megrahi, unico condannato per l'attentato di Lockerbie nel 1988 (270 morti), sarebbe avvenuta in cambio di un cospicuo contratto petrolifero.

«Non credo che sia necessario o giudizioso nuocere alle nostre relazioni ampie e vantaggiose con la Libia», scriveva l'11 febbraio 2008 il ministro della Giustizia britannico, Jack Straw, in una lettera indirizzata al primo ministro scozzese, Alex Salmond. Le lettere di Straw non fanno mai cenno al petrolio, né a rapporti commerciali, il ministro parla solo di «interessi nazionali» del Regno Unito. «Sviluppare buone relazioni con la Libia e aiutare a reinserirsi nella Comunità internazionale, è benefico per il Regno Unito», scriveva ancora il ministro. «Dopo avere sostenuto nel passato azioni terroristiche, (la Libia) oggi è un partner importante nella guerra contro il terrorismo», sottolineava.

In un primo tempo Straw aveva escluso l'inserimento di Megrahi dall'accordo, ma ha cambiato parere a causa degli «interessi predominanti del Regno Unito », secondo una lettera del ministro del dicembre 2007.

La pubblicazione di questa corrispondenza tra Londra ed Edimburgo fa seguito alle rivelazioni del Sunday Times di domenica secondo cui il governo britannico avrebbe accettato già nel 2007 «in nome dell'interesse nazionale» di liberare Megrahi.

L'accordo sarebbe avvenuto durante i negoziati per un contratto petrolifero fra Tripoli e la British Petroleum, del valore potenziale di 17 miliardi di euro, negoziati che si trovavano in fase di stallo.