3 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Ragazza rapita in USA

Polizia si scusa: «Potevamo trovarla prima»

Nel 2006 un agente andò a visitare la casa di Garrido

ANTIOCH - La polizia della contea di Contra Costa, in California, chiede scusa per non aver posto fine prima all'incubo vissuto Jaycee Lee Dugard, la ragazza americana rapita quando aveva undici anni e rimasta segretata per diciotto anni nelle mani del suo aguzzino, il 58enne Philip Garrido.

Nel novembre del 2006 gli agenti andarono infatti a visitare la casa dell'uomo ad Antioch, in California, dopo che i vicini avevano denunciato i suoi comportamenti strani e la presenza di giovani ragazze nel cortile dell'abitazione. Gli agenti però non entrarono e si limitarono solo a fare alcune domande a Garrido, peraltro descritto dai vicini come «uno psicopatico e maniaco sessuale», ha detto ai giornalisti lo sceriffo Warren Rupf.

«Abbiamo perso un'occasione per per chiudere prima questa vicenda», ha proseguito lo sceriffo, «chiedo scusa alle vittime e assumo le mie responsabilità».

A quanto si è appreso Garrido, condannato in passato per il sequestro e lo stupro di una ragazza di 25 anni compiuto nel 1976, indossava anche un braccialetto elettronico GPS che consentiva alle autorità di seguire ogni suo spostamento. Ma nonostante ciò nessuno si era accorto di nulla.

Intanto la vicenda potrebbe allargarsi. La polizia ha perquisito ieri la casa dell'aguzzino, alla ricerca di eventuali prove sugli omicidi di dieci prostitute avvenuti nella zona negli anni '90. Intanto Garrido, arrestato insieme alla moglie Nancy, ha respinto le accuse formulate contro di lui.