23 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Gli attentati sono costati la vita a oltre 100 persone

Al Qaida rivendica attentati di Baghdad

Messaggio apparso su sito web islamico

IL CAIRO - L'organizzazione terroristica dello Stato Islamico in Iraq, braccio di al Qaida nel Paese arabo, ha rivendicato gli attentati dinamitardi che la settimana scorsa a Baghdad sono costati la vita a oltre 100 persone.

La rivendicazione - la cui autenticità non è ancora stata accertata - è apparsa su un sito internet islamico: nel messaggio l'organizzazione afferma che «con l'aiuto di Allah» i suoi «figli hanno lanciato un attacco nel cuore di una Baghdad ferita», con l'obbiettivo di «far crollare i bastioni degli infedeli», in questo caso il governo definito «filo-iraniano» del premier sciita Nouri al Maliki.

I due attentati dinamitardi sono costati la vita lo scorso 18 agosto a 101 persone - i più sanguinosi da un anno e mezzo a questa parte - e costituiscono un duro colpo all'immagine di Al Maliki, il cui cavallo di battaglia è proprio il rafforzamento della sicurezza nel Paese.

Proprio il 17 agosto il premier aveva annunciato di voler rivedere le misure di sicurezza adottate dopo il ritiro statunitense dalle principali città, come previsto dagli accordi con Washington: tra queste, spiccava l'eliminazione dei muri in cemento armato che proteggevano i principali edifici di Baghdad fuori dalla Zona Verde.

Al Maliki aveva definito gli attentati un «disperato tentativo di far fallire il processo politico e mettere a rischio le elezioni», uno scenario che stando agli analisti potrebbe in effetti verificarsi e portare alla caduta del governo: le stragi minacciano la credibilità di Al Maliki, il quale ha avuto forse troppa fretta nel presentare il ritiro statunitense come una vittoria irachena tanto da proclamare il 30 giugno giornata di festa nazionale.