3 maggio 2024
Aggiornato 08:30
Sepolte sotto la colata di fango provocata dal passaggio del tifone Morakot

Taiwan, Cina e Giappone: almeno 60 morti per il tifone

Ma si teme per la sorte di altre 100 persone nel sud di Taiwan

TAIWAN - Un centinaio di persone potrebbero essere rimaste sepolte sotto la colata di fango provocata dal passaggio del tifone Morakot a Taiwan mentre il bilancio delle intemperie che hanno investito anche Cina e Giappone ha superato oggi i 60 morti.

Da venerdì sera, le inondazioni causate da Morakot su Taiwan hanno ucciso almeno 41 persone e altre 62 risultano disperse, secondo l'ultimo bilancio. Almeno 20 persone sono morte per le frane e le inondazioni in Cina e in Giappone dove le autorità temono che il forte sisma che si è verificato oggi possa rendere il suolo, già imbevuto d'acqua, ancora più soggetto a frane e smottamenti.

A Taiwan, almeno 35 persone sono rimaste inoltre ferite a seguito del passaggio del tifone che è stato accompagnato da piogge record che hanno sommerso case, strade e provocato il crollo di ponti. La situazione degli abitanti di un villaggio del sud dell'isola, Hsiaolin, sepolto da una frana di fango, da questa mattina genera forti timori. «Un centinaio di persone potrebbero essere rimaste sepolte vive», ha riportato l'agenzia nazionale di soccorso. Le squadre di soccorso sono riuscite a trasportare con gli elicotteri 134 persone nel sud dell'isola, di cui 70 a Hsiaolin.

«La mia casa è scomparsa. Siamo rimasti intrappolati per quattro giorni ed eravamo terrorizzati», ha raccontato uno degli uomini tratti in salvo. Secondo un responsabile dell'agenzia, la metà delle case del villaggio, ovvero un centinaio, sono state distrutte dalla colata di fango. «Non credevo ai miei occhi. L'intero villaggio è scomparso e non si vedono più neanche i tetti delle case», ha raccontato Su Shen-tsun, uno dei soccorritori che ha sorvolato il villaggio.

Secondo il giornale Apple Daily, un uomo è riuscito, da solo, con l'aiuto di una canna di bambù, a salvare 100 persone bloccate dalle acque nella città di Pingtung, sempre nel sud dell'isola. Morakot ha provocato a Taiwan danni superiori a 150 milioni di dollari mentre oggi 61.000 abitazioni erano ancora senza elettricità e 850.000 senza acqua.

Nell'agosto 1959, un tifone aveva provocato 667 morti a Taiwan e 1.000 dispersi.

CINA - In Cina, due persone sono morte ieri sera nell'est del Paese a seguito del crollo di sette case per uno smottamento provocato dalle piogge torrenziali dovute al passaggio del tifone Morakot.
Secondo un bilancio del ministero degli Affari civili cinese, il tifone, che ieri è stato retrocesso a tempesta tropicale, ha fatto sei morti e tre dispersi in Cina. Più di 1,4 milioni di persone sono state evacuate nelle province costiere dell'est (Fujian, Zhejiang e Jiangxi), e anche in quella di Anhui.
Più di 6.000 abitazioni sono state distrutte e le perdite economiche si elevano a 9 miliardi di yuan (1,3 miliardi di dollari), secondo il ministero.

GIAPPONE - In Giappone, colpito oggi da un violento sisma che ha provocato una sessantina di feriti, le piogge torrenziali dovute ad un altro tifone, Etau, si sono abbattute ieri sulla costa Pacifica, causando 13 morti e 18 dispersi nell'ovest del Paese.
Un responsabile dell'Agenzia meteorologica ha spiegato che la prefettura di Shizuoka, investita dal sisma, si preparava anche a subire gli effetti del passaggio del tifone, al largo delle sue coste. Il responsabile ha messo in guardia contro i rischi di smottamenti a causa della combinazione di forti precipitazioni e del sisma che ha reso il terreno instabile in alcuni punti.