Capo polizia ammette maltrattamenti su manifestanti
Ma i decessi causati da malattie e non da torture
TEHERAN - Il capo della polizia iraniana ha riconosciuto che manifestanti arrestati in occasione della contestazione post-elezioni presidenziali sono stati vittime di maltrattamenti.
Alcuni detenuti morti per un «virus» - Il generale Ismail Ahmadi Moghaddam, citato dagli organi di informazione ufficiali, ha però chiarito che alcuni detenuti morti in carcere hanno perso la vita a causa di un virus e non delle torture, come sostiene invece il campo riformista.
Carceri sovraffollate - Secondo molte organizzazioni di difesa dei diritti umani, almeno tre dimostranti sono morti dopo essere stati arrestati e torturato bella prigione di Kahrizak. Il direttore di questa struttura è stato sollevato dall'incarico e il mese scorso è stata ordinata la chiusura della prigione. Tre secondini sono stati inoltre arrestati con l'accusa di maltrattamenti sui detenuti. Il procuratore generale iraniano Ghorban Ali Dorri Najafabadi ha ritenuto che sia necessario processo gli autori di «violazioni», puntando il dito contro il sovraffollamento delle carceri per i maltrattamenti.
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