19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Pena di morte

Cina, Iran e Arabia Saudita, sul podio 2008 dei «Paesi boia»

Ong «Nessuno tocchi Caino»: Ma la pena di morte è in diminuzione

ROMA - Cina, Iran e Arabia Saudita: sono i tre Stati-boia saliti sul terribile podio delle esecuzioni capitali, secondo il rapporto 2009 di «Nessuno tocchi Caino«, la Ong per la difesa dei diritti umani in prima linea nella lotta alla pena di morte nel mondo. Ma il dato più interessante è che «l'evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte in atto nel mondo da oltre dieci anni, si è confermata nel 2008 e anche nei primi sei mesi del 2009», secondo i dati della ong.

5.727 ESECUZIONI - I Paesi o i territori che hanno deciso di abolirla per legge o in pratica sono oggi 151. I Paesi che mantengono la pena di morte sono scesi a 46, a fronte dei 49 del 2007. Nel 2008, i Paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni capitali sono stati 26, come nel 2007 e a fronte dei 28 del 2006. Le esecuzioni sono state almeno 5.727, rispetto alle 5.851 del 2007 e alle almeno 5.635 del 2006.

5.000 ESECUZIONI IN CINA - Dei 46 Paesi che mantengono la pena di morte, in 20 nel 2008, sono state compiute almeno 5.662 esecuzioni, circa il 98,9% del totale mondiale. Un Paese solo, la Cina, ne ha effettuate almeno 5.000, circa l'87,3% del totale mondiale; l'Iran ne ha effettuate almeno 346; l'Arabia Saudita 102; la Corea del Nord almeno 63; il Pakistan almeno 36; l'Iraq almeno 34; il Vietnam almeno 19; l'Afghanistan almeno 17; lo Yemen almeno 13; la Libia almeno 8; il Sudan almeno 5; il Bangladesh 5; la Bielorussia 4; la Somalia almeno 3; l'Egitto almeno 2; il Bahrein 1; Emirati Arabi Uniti, Malesia, Singapore e Siria almeno 1.