Mousavi: «Cerimonia in memoria morti è test per governo»
L'opposizione ha chiesto autorizzazione a autorità
TEHERAN - La cerimonia prevista giovedì in onore dei manifestanti morti nel corso del movimento di protesta contro la rielezione di Mahmoud Ahmadinejad servirà a «testare» il governo: è quanto ha detto il capo dell'opposizione iraniana, Mir Hossein Mousavi.
«Vogliamo mettere il governo alla prova. Non ci saranno discorsi, vogliamo semplicemente utilizzare il Grand Mossala (luogo di preghiera) di Teheran per il quale sono stati spesi centinaia di milioni di dollari», ha affermato sul suo sito internet.
LETTERA AL MINISTERO - «Lasciateci riunire e leggere il Corano», ha aggiunto all'indirizzo delle autorità. In una lettera al ministero dell'Interno, i due candidati dell'opposizione Mir Hossein Mousavi e Mehdi Karoubi hanno chiesto l'autorizzazione a organizzare questa cerimonia «per il quarantesimo giorno dei tristi avvenimenti che hanno visto un numero dei nostri compatrioti perdere la vita». I due hanno aggiunto che «non ci saranno discorsi durante la cerimonia e i partecipanti ascolteranno solamente dei versetti del Corano in silenzio». Le autorità oggi non avevano ancora dato una risposta a questa richiesta di autorizzazione.
ALMENO 20 MORTI - L'Iran è stato teatro di manifestazioni, qualche volta violente, nei giorni successivi alla rielezione di Ahmadinejad il 12 giugno e che hanno provocato, secondo un bilancio ufficiale, almeno 20 morti.
Mousavi ha aggiunto che la gente «non perdonerà i crimini commessi», parlando dei giovani uccisi nelle manifestazioni o in prigione. «Alle persone che hanno commesso questi crimini dico che il popolo ha punito gli autori di questi crimini prima della rivoluzione», ha dichiarato.
RITORNO ALLA COSTITUZIONE - «Il regime non ha altra scelta che di ritornare ai principi della Costituzione, altrimenti sarà la gente lo costringerà a farlo inon les gens vont l'obliger à le faire», ha aggiunto a l'ex primo ministro, che ha preso le redini della contestazione dalla sua sconfitta alle presidenziali.
Mousavi ha aggiunto che gli arresti avrebbero rafforzato «il movimento» di protesta. I giornali riformatori negli ultimi giorni hanno riportato la morte in prigione di due giovani arrestati nelle recenti manifestazioni.
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