12 ottobre 2025
Aggiornato 13:00
Terrosismo islamico

Algeria, Libia e Mali si alleano contro al Qaida

Nella zona comune sahelo-sahariana

BAMAKO - L'Algeria, la Libia e il Mali si sono alleati per combattere la insicurezza nella zona sahelo-sahariana, legata prevalentemente alla presenza dell'organizzazione di al Qaida nel Maghreb. Lo ha dichiarato il presidente del Mali Amadou Toumani Toure, citato dalla stampa del suo Paese.

«All'ultimo vertice dell'Unione africana (a inizio luglio in Libia, ndr), con i miei due fratelli, la guida Moammar Gheddafi e il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, abbiamo parlato soprattutto della insicurezza nella zona sahelo-sahariana», ha spiegato Toure al quotidiano governativo L'Essor. «Abbiamo deciso di mettere in comune i nostri mezzi militari e di informazione per combattere il problema», ha proseguito il capo dello Stato.

A giugno l'esercito del Mali aveva annunciato di aver avviato delle operazioni nella zona contro al Qaida. Il 17 giugno ha dichiarato di aver ucciso 26 «combattenti islamici» attaccando per la prima volta una base dell'organizzazione di al Qaida nel Maghreb alla frontiera con l'Algeria, nell'estremo nord del Paese. Secondo l'esercito, «decine» di persone sono morte anche il 4 luglio nella regione di Timbuctu nel corso di combattimenti con militanti dell'organizzazione islamica.

Negli ultimi mesi, sei europei e due diplomatici canadesi sono stati rapiti nel Mali e nel vicino Niger. Tutti sono stati liberati, tranne un britannico che è stato giustiziato.