19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Leggendario anchorman della CBS

E' morto Walter Cronkite, mito del giornalismo mondiale

Obama: il giornalista «una voce di certezza in un mondo incerto»

NEW YORK - Walter Cronkite, leggendario anchorman della CBS, è morto ieri all'età di 92 anni per problemi cerebro-vascolari. La sua assistente Marlene Adler ha detto che Cronkite si è spento alle 19.42 nella sua casa di Manhattan, circondato dai suoi familiari. Dal 1962 al 1981 divenne il volto e la voce del telegiornale più seguito degli Stati Uniti, il «CBS Evening News»: a lui venne applicato per la prima volta il termine «anchorman» e in altre lingue la parola equivalente porta il suo nome («Kronkiters» in svedese, «Cronkiters» in olandese).

Con la sua voce profonda e rassicurante, Cronkite ha raccontato agli americani gli eventi principali della storia americana della seconda metà del XX secolo: la guerra del Vietnam, l'assassinio del presidente Kennedy, i primi passi dell'uomo sulla Luna e lo scandalo Watergate.

Ebbe una particolare passione per l'esplorazione spaziale, organizzando vere e proprie maratone televisive per seguire le missioni principali: tanto che nel 1998 la Cnn gli chiese di tornare a Cape Canaverale per seguire il ritorno di John Glenn nello spazio, 36 anni dopo il suo primo volo.

Gli Stati Uniti hanno «perso un'icona«, ha dichiarato il presidente americano Barack Obama, ricordando il grande giornalista: «Per decenni, Walter Cronkite è stata la voce che ha ispirato più fiducia negli americani, una voce di certezza in un mondo incerto», ha aggiunto il Presidente. Non a caso: nel 1972 un sondaggio lo proclamò «l'uomo che ispira più fiducia», con 15 punti di vantaggio sul politico più vicino.

Se di norma Cronkite incarnava l'opinione della classe media statunitense, le rare volte in cui si schierò apertamente la sua voce non mancò di essere ascoltata, come quando criticò la guerra in Vietnam definendola «una palude»: leggenda vuole che dopo la trasmissione il presidente Johnson commentasse «ho perso Cronkite, ho perso la middle America».

La sua media di ascolto superava infatti i 18 milioni di telespettatori: il suo ultimo telegiornale venne guardato da 36 milioni di persone (contro i 10 milioni del suo successore, Dan Rather). Dopo aver lasciato la Cbs - in cui era entrato nel 1950 dopo dieci anni alla United Press - curò per quasi un quarto di secolo la trasmissione del concerto di Capodanno della Filarmonica di Vienna.