29 aprile 2024
Aggiornato 13:00

Stop alla repressione, libertà e democrazia in Iran

26 Giugno ore 18.30 davanti all’ambasciata dell’Iran a Roma

ROMA - La situazione in Iran precipita di ora in ora. Mentre non si fermano le mobilitazioni di massa contro un risultato elettorale che buona parte degli iraniani leggono come truccato, una parte del regime ha scelto la strada della repressione violenta.
Non è possibile conoscere con esattezza il numero dei morti, dei feriti, degli arrestati, ma è certo che la repressione è sanguinosa e violentissima e non si intravede alcun segno di apertura al confronto democratico e alla libertà di manifestazione. Anzi, il regime alza i toni. Bollando i manifestanti come «servi delle potenze straniere» e «nemici della rivoluzione», tenta così di giustificare la brutalità della repressione delle milizie ufficiali e degli squadroni paramilitari.

Le donne e gli uomini dell’Iran, con la loro alta affluenza alle urne, hanno votato per il cambiamento e la loro mobilitazione pacifica chiede il rispetto della volontà popolare e la piena libertà di espressone e di manifestazione.

Per esprimere il sostegno al movimento popolare iraniano, chiedere la fine di ogni violenza e repressione, la liberazione degli arrestati e dei prigionieri politici, inclusi gli attivisti sindacali da anni in carcere per la loro attività a difesa dei diritti dei lavoratori, CGIL, CISL, UIL convocano per oggi, 25 giugno, alle ore 18.30, una manifestazione unitaria davanti all’ambasciata iraniana, Via Nomentana 361 – 363.

Alle 19.30, al termine della già programmata riunione sindacale del G8, si unirà alla manifestazione anche la delegazione dei dirigenti sindacali della Confederazione Internazionale dei Sindacati, del TUAC e delle confederazioni dei paesi del G8, (presenti a Roma in vista della consultazione con il presidente di turno, Silvio Berlusconi).
La delegazione internazionale chiederà di essere ricevuta dall’ambasciatore iraniano per consegnare l’appello sottoscritto dal sindacato internazionale.