Iran: analisi numeri indica probabile manipolazione voti
Washington Post: «Improbabili frequenze di ultime 2 cifre dei voti ricevuti»
TEHERAN - "Il diavolo è nei numeri": in questo caso, in quelli di voti raccolti dai candidati alle elezioni presidenziali iraniane e che secondo un'analisi statistica pubblicata dal Washington Post sarebbero stati probabilmente manipolati.
L'analisi si concentra in particolare sulle ultime due cifre dei voti ricevuti dai vari candidati in 29 province, a causa di un curioso difetto rivelato dagli studi di psicologia cognitiva: ovvero, che gli esseri umani non sono bravi a inventare numeri a caso, ma tendono inconsciamente a favorirne alcuni.
E i numeri appaiono sospetti: se in teoria le cifre da 0 a 9 dovrebbero apparire con identica frequenza (il 10% dei casi) il 7 è fin troppo frequente (17%) e il 5 insolitamente raro (4%): una deviazione dalla media che solo nel 4% dei casi si registrerebbero naturalmente.
Per fare un paragone, nelle presidenziali statunitensi - analizzate stato per stato - la frequenza dei singoli numeri non è mai superiore al 14% o inferiore al 4%, una deviazione da attendersi nel 70% dei casi.
Un'altra curiosità è che per gli esseri umani è più facile generare coppie di numeri adiacenti (per esempio, il 23) che non altrimenti: analizzando le ultime due cifre dei voti ricevuti, la media statistica dovrebbe essere del 70% di coppie formate da numeri non adiacenti ma nel caso iraniano questa risulta essere del 62%.
Una differenza all'apparenza non enorme ma che ha solo il 4% delle possibilità di manifestarsi naturalmente: se considerata insieme alle deviazioni riscontrate sull'ultima cifra, i due eventi hanno solo una possibilità sui duecento di verificarsi contemporaneamente.
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