4 novembre 2025
Aggiornato 07:30
Elezioni Iran

La protesta incendia Teheran, Mousavi ribadisce la sua sfida

Critica la suprema guida Ali Khameini. Attentato suicida in città

TEHERAN - Scontri di piazza con lanci di lacrimogeni, idranti, colpi di armi da fuoco e feriti, mentre il leader dell'opposizione Mir Hossein Mousavi, in una lettera pubblicata su uno dei suoi siti internet, torna a chiedere al Consiglio dei Guardiani l'annullamento del voto dello scorso 12 giugno per brogli e accusa addirittura la 'suprema guida' Ali Khamenei: la protesta è esplosa oggi pomeriggio nel centro di Teheran, e nonostante il divieto delle autorità, migliaia di persone hanno sfidato la polizia. Mentre nel sud della capitale, vicino al mausoleo dell'ayatollah Ruhollah Khomeini, un attentato suicida ha ucciso almeno una persona e ne ha ferita un'altra, anche se le fonti sono contrastanti e altre parlano di due morti e otto feriti.

La stessa 'guida suprema', l'ayatollah Ali Khamenei, aveva chiesto di porre fine alle manifestazioni e di accettare i risultati delle elezioni "limpide e trasparenti" che hanno visto la riconferma di Mahmoud Ahmadinejad a capo dello Stato. Per questo, già a metà giornata, piazza Enqelab era presidiata da centinaia di poliziotti in divisa e in borghese, senza particolari concentrazioni di manifestanti. Successivamente, però testimoni citati dalle agenzie e dalle televisioni internazionali hanno cominciato a riferire di scontri, con la polizia impegnata a disperdere 1.000-3.000 manifestanti vicino all'università, con gas lacrimogeni e idranti. I manifestanti gridavano "morte alla dittatura".

Le violenze sembrano essersi intensificate durante il pomeriggio: dato il divieto totale di copertura imposto ai media stranieri, le immagini sono arrivate quesi esclusivamente attraverso internet, dove su reti sociali come Facebook o Twitter o altri blog vengono pubblicati video amatoriali, a volte ripresi con telefoni cellulari, che riprendono scontri con auto incendiate e numerosi feriti, suoni di ambulanze ed elicotteri. La Tv satellitare Al Jazeera International ha trasmesso immagini di scontri in diverse strade della città, con poliziotti in divisa e in borghese, case e auto messe a ferro e fuoco. Altre immagini mostrano poliziotti in borghese che picchiano i manifestanti, arrestandoli e portandoli in auto o furgoncini. Dalle immagini, sembra che questi scontri violenti coinvolgano migliaia di persone. Un video drammatico, diffuso sempre da Facebook, mostra una ragazza morente in un lago di sangue. Testimoni hanno riferito all'Ap di almeno 50-60 feriti portati in ospedale.

Nel frattempo, il candidato conservatore moderato Mir Hossein Mousavi, che secondo il suo sito internet nel pomeriggio avrebbe dovuto mandare un messaggio al popolo iraniano, dopo molte ore di silenzio, ha pubblicato sulla pagina web un lettera. In questa, Mousavi ha ribadito l'accusa di brogli nelle elezioni vinte dal presidente Mahmoud Ahmadinejad: "La nazione iraniana non crederà" a quest'atto "ingiusto e illegale", ha scritto Mousavi. Il Consiglio dei Guardiani - organo consultivo che fa riferimento a Khamenei - ha autorizzato tuttavia un riconteggio limitato al 10% delle schede.

Secondo quanto riportato dal sito, il leader dell'opposizione ha anche accusato senza nominarlo l'ayatollah Khamenei di minacciare il carattere repubblicano della Repubblica islamica e di voler imporre un nuovo sistema politico. Una critica che nessuno prima aveva mai osato fare contro la 'Guida suprema' dell'Iran, che ha appoggiato esplicitamente la rielezione di Ahmadinejad. Lo stesso Ahmadinejad oggi lo ha ringraziato per il suo appoggio. Mousavi sarebbe anche "pronto al martirio", secondo il sito della Cnn, che cita la pagina su Facebook del candidato conservatore moderato. La Cnn sottolinea comunque che l'autenticità del messaggio non può essere immediatamente verificata.