Iran al voto, Sms fuori uso. Mousavi: «è fuori legge»

TEHERAN - Gli Sms non funzionano oggi in Iran, giorno di elezioni presidenziali: e il candidato riformista Mir Hossein Mousavi, testa a testa con il presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad, accusa il provider telefonico iraniano (statale) di bloccare volutamente le comunicazioni.

«Hanno chiuso gli sms. E' contro la legge. Non siamo in una situazione di emergenza. E' una situazione bellissima con un'ampia partecipazione di tutti e senza nessun rischio per la sicurezza. Nessuno deve temere il libero flusso delle informazioni» ha detto Mousavi dal seggio dove ha votato, a fianco della moglie Zahra Rahnavard.

«Chiedo all'intera nazione di mantenere aperto un flusso costante di informazione, con la loro presenza 'verde', e di informarsi l'uno con l'altro per colmare i vuoti» ha aggiunto.

Gli sms sono un sistema di comunicazione usatissimo in Iran, particolarmente in voga fra i giovani (e quindi fra gli elettori del riformista Mousavi).

Il portavoce del ministero delle comunicazioni iraniano, Davood Zareian, ha confermato alla Associated Press che il sistema di messaggeria istantanea non funziona da mercoledì sera. «Stiamo indagando», si è limitato ad affermare.

L'intero paese è invaso dalla febbre elettorale: a Teheran le manifestazioni in strada fino a tarda notte sembravano più delle feste, invase dal colore verde di Mousavi. Oggi, sugli schermi dei telefonini compare in inglese la scritta «Unable to send message». E Hamid, cittadino della capitale, è convinto che non è un caso: «Ha certamente a che fare con il voto, non so perché , non abbiamo avuto problemi simili in altri elezioni. Forse non vogliono che gli elettori comunichino fra loro?«