26 aprile 2024
Aggiornato 04:30

Georgia: riprendono colloqui a Ginevra tra Mosca e Tbilisi

Al tavolo sarebbero presenti anche abkhazi e osseti

GINEVRA - Il quinto round di colloqui tra Russia e Georgia sulla stabilità e la sicurezza del Caucaso meridionale, sospesi improvvisamente ieri dopo l'abbandono del tavolo da parte della rappresentanza russa, è ripreso a Ginevra. Lo ha annunciato il viceministro degli Esteri russo Grigory Karasin, secondo Interfax. La decisione russa era stata dettata dalla defezione abkhaza, a causa di alcune frasi presenti nel testo dell'Onu. Oggi i rappresentanti di Sukhumi si sono detti possibilisti dopo la consegna del rapporto in cui non comparirebbe più il riferimento all'appartenenza territoriale alla Georgia per le due repubbliche separatiste.

«Siamo nella sala dei congressi e stiamo prendendo posto», ha dichiarato Karasin. Secondo fonti diplomatiche alla riunione sarebbero presenti anche i rappresentanti di Abkhazia e Ossezia meridionale. «Le parole nel nuovo rapporto dell'Onu sono cambiate. Sono diventate più correte», ha aggiunto la stessa fonte spiegando che la parte russa spera in un atteggiamento costruttivo. «Vogliamo discutere della sicurezza e della stabilità e anche del blocco della questione umanitaria», ha concluso Karasin.

Nel nuovo documento stilato dalle Nazioni Unite sullo status di Abkhazia e Ossezia del Sud non comparirebbe più il riferimento all'appartenenza territoriale alla Georgia, riferisce Ria Novosti. «Ritengo che si tratti di un compromesso e che si possa concordare sulla partecipazione al dibattito di Ginevra», ha detto il capo della diplomazia di Sukhumi Sergey Shamba all'agenzia stampa moscovita. Gli abkhazi ieri non si sono presentati per protestare contro il ritardo nella consegna del documento Onu, promesso inizialmente per il 15 di maggio. Dopodichè, la delegazione russa ha abbonato a sua volta il convegno, seguita dai rappresentanti dell'Ossezia del Sud, l'altra regione separatista riconosciuta come indipendente da Mosca. Nella notte, gli Usa si sono dichiarati «costernati» per la decisione russa. Per ora nessuna delle tre parti che hanno lasciato i colloqui ha ufficialmente comunicato la disponibilità a riprenderli oggi.