USA: la richiesta di sospendere le corti militari è un primo passo positivo
L'organizzazione per i diritti umani auspica venga seguito dalla rinuncia definitiva a questi procedimenti iniqui
Per Amnesty International, la sospensione dei procedimenti presso le commissioni militari rappresenta un segnale positivo e un passo nella giusta direzione, che l'organizzazione per i diritti umani auspica venga seguito dalla rinuncia definitiva a questi procedimenti iniqui.
Amnesty International si augura che l'annuncio di ieri sia il segno che il governo Usa ripudierà, una volta per tutte, le politiche della precedente amministrazione che tanto danno hanno causato ai diritti umani e al primato della legge.
«Tutte le accuse formulate sulla base dell'Atto sulle commissioni militari dovrebbero essere ritirate e ogni futuro procedimento dovrebbe tenersi di fronte alle corti federali esistenti» ha dichiarato Susan Lee, Direttrice del Programma Americhe di Amnesty International.
Amnesty International si è opposta alle commissioni militari sin dall'inizio, ritenendo le sue procedure non in linea con gli standard internazionali sui processi equi, compreso quello che vieta l'ammissione come prova di informazioni ottenute mediante trattamenti crudeli inumani e degradanti o in altre condizioni illegali.
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