18 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Crisi Caucaso

Mosca dice si all’indipendenza di Abkhazia e Ossezia

L’ultima parola spetta a Medveded

La Duma, la Camera bassa russa, ha approvato un documento che sostiene il riconoscimento da parte di Mosca delle repubbliche separatiste di Abkhazia e Ossezia del sud. Il voto segue quello del Consiglio della federazione, la camera alta. 447 deputati presenti hanno votato «un appello al presidente russo Dmitri Medvedev sulla necessità di riconoscere l'Ossezia del sud e l'Abkhazia», repubbliche che hanno proclamato la loro indipendenza dalla Georgia.
Il voto a favore del documento è stato unanime, ma comunque non è legalmente vincolante per Medvedev, che prenderà la decisione finale.
L'approvazione unanime da parte della Duma segue un voto simili presso il Consiglio della federazione.

Per il presidente della repubblica autoproclamata Eduard Kokoity, parlando alla Duma L'eventuale riconoscimento dell'Ossezia del sud da parte della Russsia sarebbe un atto di «giustizia storica».
«Solo il riconoscimento internazionale dell'indipendenza e sovranità della Repubblica dell'Ossezia del sud darà garanzie legali internazionali affidabili di sicurezza e diritti di libertà, migliorerà la situazione e garantirà la stabilità nella regione del Caucaso, oltre a restaurare la giustizia storica per il popolo osseto», ha detto Kokoity. «L'Ossezia del sud e il popolo sud-osseto - ha continuato - fa partire il proprio appello per il riconoscimento russo dalla sua relazione storica, politica ed etno-culturale con la Russia».

Intanto La repubblica autoproclamata di Abkhazia ha proposto alla Russia un trattato di cooperazione militare. La proposta viene dal presidente abkazo Sergei Bagapsh, che ha parlato di fronte alla Duma russa a Mosca affermando che «un accordo di cooperazione militare con la Russia sarebbe importantissimo per noi«
Il capo della repubblica separatista ha affermato che la Georgia rappresenta ancora per Abkhazia e Ossezia del sud una minaccia che «potrebbe essere ridotta di molto» con un accordo del genere.

In Georgia, inoltre, la missione allargata di osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha dato il via ai lavori. Ad annunciarlo è stata la portavoce dell'Osce Martha Freeman precisando che al momento gli osservatori sono al lavoro all'esterno della repubblica autoproclamata dell'Ossezia del sud e non è chiaro quando vi entreranno.
L'Osce aveva già attiva una missione di otto osservatori,. In seguito al conflitto russo-georgiano e all'accordo di cessate-il-fuoco, è stato approvato l'invio di ulteriori 20 ispettori.

Per Piero Fassino, ministro degli Esteri del Governo ombra del PD, questo «pronunciamento non agevola la soluzione del conflitto con la Georgia e la definizione di un assetto stabile e condiviso del Caucaso». Anzi il ministro ombra sottolinea come «la garanzia di autonomia amministrativa, di tutele e di diritti per le comunità russofone che vivono nel Caucaso va assicurata senza mettere in discussione la piena sovranità della Georgia e delle altre nazioni caucasiche. Secondo Fassino «questa è l’unica strada per evitare nuovi drammatici conflitti, e per questo si augura che si giunga «al più presto ad una Conferenza Regionale per la stabilità del Caucaso che, con l’assistenza di ONU, OSCE e UE, coinvolga tutti gli stati della regione». In questo senso per il ministro ombra degli Esteri, in considerazione dei rapporti con la Russia e con le nazioni caucasiche, l'Italia può offrire un contributo importante e per questo sollecita «dunque il governo italiano ad agire in questa direzione con determinazione.»